Di Francesco Giordano.
L’intenso odore di storia che si respira in certi luoghi e in particolari contesti è quanto vissuto lo scorso 20 dicembre presso il Palazzo Moncada di Caltanissetta. Qui si è svolto un evento di ampio spessore culturale che per un giorno ha visto il capoluogo nisseno come la capitale siciliana della cultura nel nome dei Moncada, la potente famiglia feudale che per secoli governò città e territori della Sicilia coi titoli di principi di Paternò, conti di Caltanissetta e Adrano e duchi Montalto. La città infatti ha visto la presenza di studiosi, storici, associazioni e amministratori politici di paesi e città che furono sotto il governo moncadiano, i quali sono stati invitati per l’inaugurazione del Lapidarium e per la conferenza introduttiva.
L’occasione di questo incontro tutto siciliano, è stata quindi offerta dall’inaugurazione di un nuovo museo, preceduta da una interessante conferenza di presentazione tenutasi nella Sala degli oratori di Palazzo Moncada. A moderare l’incontro è stata la storica Rosanna Zaffuto Rovello, esperta studiosa dei Moncada, tra i relatori erano presenti Giovanna Candura, assessore alla Cultura del Comune di Caltanissetta; Vitalia Osca, curatrice dell’Esposizione “Guadagnuolo”; Luca Micciché, presidente della Proloco di Caltanissetta; Paolo Dinaro, storico dell’arte; Giuseppe Cigna, dirigente del Servizio Turistico Regionale di Caltanissetta. Ha concluso Giuseppe Giugno, PhD di Storia dell’Architettura, curatore e autore del volume “Città Moncadiane”, presidente dell’associazione ‘Alchimia’ e tra in principali promotori della realizzazione del Lapidarium. Gli interventi si sono concentrati soprattutto sulla storia del Palazzo Moncada di Caltanissetta, iniziato a costruire nella prima metà del XVII secolo ma rimasto incompiuto per la partenza del suo promotore, Luigi Guglielmo Moncada, per Valencia dove assunse l’incarico di viceré. Una storia, quella di questo grande edificio barocco che avrebbe dovuto costituire la sede più prestigiosa della famiglia, “tormentata” nelle sue vicissitudini storiche e architettoniche fino agli anni sessanta e settanta del Novecento, quando rischiò di essere demolito per costruire il Palazzo delle poste. Ma gli interventi dei relatori hanno avuto anche un carattere tecnico e programmatico per inquadrare il progetto museale in una visione ad ampio raggio che lo includa in un circuito turistico e tematico regionale. Presente tra gli altri Aloisa Moncada (dell’omonima famiglia) e un ampio pubblico qualificato che ha seguito con interesse i diversi momenti della conferenza.
A margine della stessa, Giuseppe Giugno ha consegnato una copia del protocollo di intesa alle delegazioni delle “Città Moncadiane” della Sicilia presenti in sala: Paternò, Belpasso, Nicolosi, le Petralie, Collesano, nonché a rappresentanti di altri enti culturali, amministrativi e ambientali. “Questo Protocollo d’intesa – ha spiegato Giuseppe Giugno – si prefigge di promuovere i rapporti tra studiosi, associazioni e amministrazioni comunali della Sicilia per creare una rete operativa finalizzata alla istituzione di un circuito che metta in relazione le città che hanno una storia comune legata ai Moncada. Il progetto del Lapidarium nasce nel 2018 col bilancio partecipativo proposto dall’associazione ‘Alchimia’ e con la Proloco, ed ha come obiettivo principale un progetto culturale più ampio cha ha già al suo attivo due pubblicazioni: “Città moncadiane” e “Palazzo Moncada a Caltanissetta”.
Dopo la conferenza è seguita l’inaugurazione del Lapidarium “Luigi Guglielmo Moncada”. Allestita nel piano ammezzato dello stesso Palazzo, la mostra a carattere permanente raccoglie quindici imponenti mensoloni da balcone in pietra calcarea con raffigurazioni antropomorfe e zoomorfe, capolavori della scultura edilizia del XVII secolo dalla ricca e complessa simbologia; essi sono superstiti dall’infelice tentativo di distruzione, come detto prima, del Palazzo. Nelle ampie sale sono inoltre esposti pannelli esplicativi sulle città dei Moncada, gigantografie dei principi tratte dal volume “La Prosapia et heroi Moncada della Sicilia” di Della Lengueglia (1657), alcune medaglie celebrative del ‘600, nonché copie di documenti inerenti la progettazione dello stesso Palazzo. I numerosi presenti hanno potuto ammirare l’esposizione allietati dalla esecuzione di raffinati madrigali cinquecenteschi del gruppo vocale ‘Amoris Laetitia’. “Il Lapidarium – ha affermato Paolo Dinaro, che ha studiato nello specifico gli elementi decorativi del Palazzo – si colloca tra gli studi dello stesso edificio e della scultura lapidea del Seicento, testimoni di una committenza raffinata e colta di Luigi Guglielmo Moncada e delle esperte maestranze palermitane”. Gli eventi della giornata nissena hanno così offerto ai convenuti la possibilità di incontrarsi in un clima di cordialità, favorendo importanti e proficui scambi relazionali; un passaggio fondamentale questo, utile a raggiungere gli obiettivi che il Protocollo di intesa si prefigge.
Foto di Antonio Patti e Francesco Giordano.
Consegna-del-Protocollo-di-intesa-al-tavolo-dei-relatori

Corale

I relatori della conferenza con alcune delegazioni

I relatori della conferenza

Il-prof. Giuseppe Giugno

La delegazione di Paternò con Aloisa Moncada

L'assessore alla Cultura del Comune di Caltanissetta Giovanna Candura e Giuseppe Giugno

Le delegazioni di Paternò Nicolosi e Santa Maria di Licodia

Palazzo Moncada di Caltanissetta sede del Lapidarium


Sala-del-Lapidarium

Sala museale


Una delle sale del Lapidarium







