Aperto e subito rinviato a causa di un difetto di notifica
Si è aperto giovedì scorso, passando quasi inosservato, davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Catania, il processo per l’aggressione alla fiera abusiva del bestiame di Biancavilla, avvenuta il 2 ottobre del 2016. Il processo è stato subito rinviato al 27 settembre a causa di un difetto di notifica. I fatti si svolsero in via della Montagna ed ebbero origine dalla protesta dell’attivista della Lega Antivivisezione, Angelica Petrina, che si oppose alle condizioni disumane in cui i venditori tenevano gli animali in un mercato mai autorizzato. Ne nacque un gazzarra conclusasi con l’aggressione nei confronti dell’attivista, nella quale fu coinvolta anche l’avvocato Pilar Castiglia, accorsa a difenderla.
Le due donne vennero malmenate, insultate e anche derubate nell’indifferenza generalizzata di commercianti e visitatori. In seguito giunsero anche i Carabinieri, aggrediti anch’essi. Sono 18 gli imputati. A vario titolo dovranno rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, rapina, furto con strappo e maltrattamento di animali, i biancavillesi Luigi Mille, Nicola Minissale, Placido Minissale, Alfio Sarvà, Pietro Tomasello, Salvatore Ventura; gli adraniti Nicola Lo Cicero e Angelo Tomaselli; i santantonesi Antonino Cosentino e Natale Ponticello.
Di omissione d’atti d’ufficio dovranno rispondere otto poliziotti municipali di Biancavilla: Placido Currò, Annamaria Pulia, Carmelo Tempera, Santo Zuccarello, Luca Emanuele Messina e Grazia Randazzo. L’accusa per i vigili urbani riguarda il mancato intervento per evitare il ripetersi della vendita di animali (la fiera si svolgeva in tempi lontani, poi venne soppressa, anche se la vendita, abusiva, non cessò del tutto nel corso dei festeggiamenti patronali). Per il Comandante del corpo di Polizia municipale Vincenzo Lanaia e per l’ispettore Alfio Greco le accuse sono di minacce per il tono usato nei confronti della signora Petrina nei giorni successivi ai fatti di via della Montagna.