“La festa mantiene inalterati gli elementi connotativi della tradizione, quali emergono dai comportamenti rituali e collettivi, dall’apparato scenografico e dal corredo sonoro di suoni e invocazioni”
I Carri di Santa Lucia sono stati inseriti nella Lista dei Beni immateriali della Regione Siciliana: la decisione è stata comunicata alla Fondazione dei Carri di Santa Lucia, cui il Comune di Belpasso appartiene come socio fondatore, dal direttore del Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione dell’assessorato regionale ai Beni Culturali, Caterina Greco. Il Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia è il catalogo delle espressioni della cultura immateriale della Sicilia, che la Regione ha inserito in un elenco, per sottolineare l’importanza che esse hanno per la cultura e tradizione isolana. Le eredità immateriali rappresentano antiche tradizioni, ma anche soggetti viventi, che spesso non hanno sempre una codificazione “scritta” ma sono tramandate anche oralmente nel corso delle generazioni.
La richiesta di iscrizione del bene “Carri di Santa Lucia” , promossa dall’allora presidente della Fondazione, Gianni De Luca, è stata accolta dalla Regione con grande favore, come si evince dai toni della lettera ufficiale, e il bene culturale è stato inserito nella lista “Quale preziosa testimonianza di un culto ancora attivo in Sicilia e largamente partecipato dalla comunità locale.
La festa, con ricorrenza annuale, mantiene ancora inalterati gli elementi connotativi della tradizione, quali emergono dai comportamenti rituali e collettivi, dall’apparato scenografico e dal corredo sonoro di suoni e invocazioni. La Commissione ha perciò ammesso l’iscrizione nel Registro delle Eredità immateriali della Sicilia – Libro delle Celebrazioni, delle Feste e Pratiche rituali”.
«Ho sempre creduto – dichiara il sindaco Carlo Caputo – che Belpasso sia una terra di grandi tradizioni e di grandi maestrie, in molti campi. Quello della realizzazione dei Carri di Santa Lucia è un mondo entusiasmante, dove si fonde la genialità dei belpassesi, la fede, la storia, e ne nasce una miscela geniale che noi ogni anno riusciamo a presentare come attrattiva di primo piano della nostra città».