Sì del Ministero dello Sviluppo Economico al progetto dell’Amministrazione comunale. Duecentomila Euro l’importo erogato per la realizzazione
Non ci saranno più bollette per il consumo di energia elettrica all’Istituto Comprensivo “Antonio Bruno” di Biancavilla. È stato, infatti, attivato questa mattina il primo impianto fotovoltaico di 90kw del territorio in grado di alimentare interamente una scuola, con un risparmio del 100% per il Comune. Si tratta di una svolta importante per Biancavilla che si inserisce tra le mille pubbliche amministrazioni e imprese del Sud Italia che hanno elaborato un progetto valido di efficientamento energetico, nell’ambito del “Piano Operativo Interregionale 2007-2013”. L’impianto è stato realizzato grazie all’idea progettuale presentata dall’Amministrazione comunale al Ministero dello Sviluppo Economico che ha assegnato un finanziamento di 200 mila euro, tra i più sostanziosi interventi della Sicilia.
Per la collettività il risparmio è di 18 mila euro l’anno, con un utile di 12 mila che, complessivamente, porta in positivo per le casse comunali ben 30 mila Euro l’anno che verranno destinati ad altri servizi e attività. Si coniuga così il rispetto dell’ambiente e l’ottimizzazione delle risorse pubbliche. Il progetto-pilota riguarda una delle scuole che risulta maggiormente “energivora”, secondo i dati e la dimensione scolastica: la scuola vede sia gli alunni dell’istituto “Bruno” sia gli studenti del Secondo circolo didattico di via Dei Mandorli. Questa mattina, i tecnici hanno materialmente realizzato il passaggio di contatore, durante una semplice cerimonia alla presenza degli studenti della “Bruno”.
All’incontro, sono intervenuti il sindaco Pippo Glorioso, il dirigente scolastico Agata Di Maita, gli assessori Marzia Merlo e Rosanna Di Paola, il Comandante della Stazione dei Carabinieri Roberto Rapisarda, il personale scolastico.
«È un bel momento per Biancavilla – ha detto Glorioso – dotiamo la città di un impianto moderno e ad impatto zero sull’ambiente, un modo pure per risparmiare davvero e reinvestire le risorse in altre attività per i ragazzi e a tutela dell’ambiente».