Nel corso della mattinata di giorno 6 dicembre sono scattati i controlli da parte degli agenti del Corpo Forestale della Regione Siciliana coordinati dal N.O.R.A.S. (nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia). L’operazione, che ha visto impegnati 10 unità del Corpo Forestale e 5 medici dell’ ASP di Catania – Dipartimento di Prevenzione Veterinaria e che ha prodotto un totale di 7 verbali, 2 sequestri e 7500 euro di sanzioni, fa parte delle azioni di controllo a tutela della qualità del comparto agroalimentare.
In particolare in questo caso si è dedicata massima attenzione ai prodotti caseari.
L’ ASP di Catania, infatti, ha ricevuto una segnalazione sanitaria dai colleghi dell’Emilia Romagna e si sono attivati i protocolli previsti per la sicurezza alimentare.
Il caso segnalato riguarda un cittadino che ha accusato problemi di salute presumibilmente dopo aver consumato prodotti caseari acquistati proprio al mercato rionale di Biancavilla.
Dai controlli effettuati si sono registrate parecchie irregolarità che hanno portato al sequestro di più di 250 kg di formaggi freschi e stagionati primi di documenti che ne attestassero la provenienza come previsto dalla normativa europea (regolamento CE. n178/2002). sulla tracciabilità della merce.
“I controlli sulla tracciabilità delle merci sono a tutela del consumatore finale, ma soprattutto dei produttori e degli stessi commercianti. Essi rappresentano, infatti , una garanzia a salvaguardia della qualità dei prodotti quindi del lavoro di migliaia di siciliani che con loro impegno mantengono vive tradizioni secolari e contribuiscono alla tutela e allo sviluppo dei nostri territori”, ha affermato l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Elena Pagana, che ha manifestato il proprio apprezzamento nei confronti del personale del Corpo Forestale “per l’azione che quotidianamente svolge anche a salvaguardia del comparto agroalimentare”.
“Essere in regola con la provenienza dei prodotti agroalimentari per il commerciante è di fatto una risorsa e non deve rappresentare un ostacolo” – dichiara Giovanni Salerno dirigente generale del Corpo Forestale – “ se per esempio un lotto viene ritenuto sospetto non si blocca tutta la produzione o tutta la merce sul banco. La mancanza di queste informazioni e documenti, rende più difficile il controllo di tutta la filiera e più oneroso l’iter per il commerciante che oltre le sanzioni dovrà subire anche il sequestro”