Norme e principi che regolano la donazione di organi: come avviene e quanto conta, in un convegno organizzato dal “Leo Club” ABB
La donazione è un gesto che non può essere deciso con leggerezza, ma va meditato e compreso nella sua importanza. Ecco che titolo non poteva essere più appropriato: “Donare consapevolmente”, questa l’intestazione di un convegno imperniato sul valore e sulla presa di coscienza della donazione. L’evento si è svolto sabato pomeriggio a Biancavilla, presso Villa delle Favare, su iniziativa dalle commissioni Legalità e Salute del “Leo Club” Adrano Bronte e Biancavilla.
L’incontro è stato dedicato a Carmela Politi, un’insegnate morta prematuramente ma che lasciato un ricordo indelebile per la sua generosità, un darsi agli altri espresso ampiamente già in vita nella sua professione, ma anche nella scelta di donare gli organi, un esempio per tanti che percepiscono in maniera dicotomica la vita e la morte.
La testimonianza della nipote Renata, ha commosso il folto uditorio ricordando la determinatezza della zia, ha spiegato l’iter della sua personale persuasione al valore della donazione, una consapevolezza raggiunta nel cambiare punto di osservazione, e nel porsi dalla parte di chi ha bisogno come ultimo rimedio terapeutico di un trapianto, una condizione che, potrebbe riguardare chiunque. A Biancavilla sono diverse le testimonianze di generosità: Antonio Castro (1996), Maria Pastanella (2001), Salvo Rubino (2009), Rosina Patti (2016).
Il convegno è stato patrocinato: dal Comune di Biancavilla; dall’AIDO (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule); dall’Osservatorio Buona Salute; dal “Leo Club” Adrano, Bronte, Biancavilla; dal “Lions Club”, Adrano, Bronte, Biancavilla e dalla FISAPI (Federazione italiana sindacati autonomi professioni intellettuali). Dopo i saluti portati dal primo cittadino Pippo Glorioso, dal presidente del “Leo Club” ABB, Flavio Randazzo, dal presidente del “Lions Club” ABB, Giuseppe Catania e dal segretario regionale FISAPI, Luigi Randazzo, profili giuridici e medici hanno relazionato sulla donazione degli organi.
Sono intervenuti: Michele Tuttobene, presidente dell’AIDO provinciale di Catania; Lisa Gagliano dottore di ricerca in Scienza, Tecnologia e Diritto; Samuele Tomasi, notaio; Ilenia Bonanno, coordinatrice aziendale “Donazione e Trapianti” A.R.N.A.S. “Garibaldi”; Riccardo Gula, medico chirurgo. L’incontro è stato moderato da Rosario Di Grazia.
All’ingresso della sala che ospitava l’incontro, un banchetto dei volontari dell’Aido ha consentito a molti partecipanti di iscriversi all’associazione e di esprimere la loro volontà alla donazione. Il Comune di Biancavilla, già da tempo, in seguito all’approvazione di una delibera del Consiglio comunale, ha previsto l’opportunità per i cittadini di manifestare il libero consenso alla donazione di organi direttamente nella carta d’identità.
Da molti percepito come un argomento macabro, viene sempre procrastinato se non addirittura ignorato, ma il tema della cessazione della vita dovrebbe essere discusso, anche perché con l’aumento di diverse patologie quella del trapianto diviene l’ultima spiaggia per molti pazienti, e la decisione di donare per salvare altre vite quando ormai non c’è nulla da fare, quando la morte encefalica (come hanno spiegato gli esperti) è stata accertata non può che essere un gesto utile e significante.
Tuttavia, nel corso del convegno è stata ribadita l’importanza di non lasciare che siano altri, i parenti più prossimi a decide, in un frangente delicatissimo quando il dolore è preponderante, bensì lasciare una volontà scritta, un’adesione all’Aido, o l’assenso nel documento di riconoscimento o nelle sedi Asl, insomma l’iscrizione nel registro del donatore, libera dall’incombenza di scegliere presupponendo le intenzioni e rende tutto più spedito e naturale secondo il principio di reciprocità. D’altronde come diceva Lucio Seneca: “Alla morte pensaci, per non temerla mai”. Lo stesso Seneca, più volte soffermandosi nelle sue riflessioni sulla caducità della vita, pare concepire il corpo non come possesso ma come un prestito che ci viene concesso.