La reliquia sarà venerabile dai fedeli fino a sabato pomeriggio
Farà tappa domani a Biancavilla, nella sua “peregrinatio” che toccherà i monasteri della diocesi di Catania, il velo di Sant’Agata, una striscia di seta lunga 4 metri e larga 50 centimetri contenuta all’interno di una teca d’argento custodita all’interno della cattedrale di Catania insieme alle altre reliquie della santa martire catanese. Un evento nell’evento, quello che la comunità parrocchiale dell’Idria si appresta a vivere, che coincide anche con il decimo anno di fondazione dell’omonima Confraternita biancavillese. Il programma della giornata di domani prevederà l’arrivo della sacra reliquia alle ore 16:30 presso la casa parrocchiale dell’Idria in via Gemma, dove saranno celebrati i vespri. Alle 17:00 il velo sarà portato in processione fino al Monastero di Santa Chiara di via San Placido dove alle 17:30 sarà celebrata l’eucarestia officiata dal vicario foraneo Don Giovambattista Zappalà. La reliquia sarà venerabile dei fedeli, presso il monastero delle Clarisse, anche nella giornata di sabato 18 gennaio fino alle ore 16:00.
Sull’origine e la natura della reliquia, coesistono oggi diverse teorie che si mischiano tra leggenda e verità. Secondo alcune credenze, il velo sembrerebbe essere stato utilizzato da una donna per coprire il corpo di Agata durante il martirio con i carboni ardenti, senza prendere fuoco. Ecco perché si è soliti portarlo in processione nei pressi delle colate laviche che minacciano i centri etnei, arrestandone miracolosamente il flusso. Altre credenze, invece, farebbero ricondurre il “velo” al vestiario indossato da Agata al momento del giudizio davanti a Quinziano, indossato insieme a una tunica bianca, tipico vestiario delle diaconesse della chiesa dei primi secoli (laiche incaricate in modo permanente all’istruzione delle catecumeni e ad altri ruoli) consacrate a Dio. Storia e leggenda si inframmezzano anche sul colore del velo. Infatti, c’è chi dice che il velo sia stato sempre rosso, tipico delle vergini consacrate, mentre altri ritengono che lo stesso, inizialmente bianco, divenne rosso dopo il martirio.