Dopo la processione mattutina della Madonna Addolorata, tutto pronto per la sera dei “Tri Misteri”
Come avviene da secoli, Biancavilla vive il lungo Venerdì Santo caratterizzato dalle processioni della Madonna dell’Addolorata, la mattina, e dei “Misteri“, la sera. Quest’oggi intorno alle sei il simulacro della Vergine, dal viso, dalle mani e dai piedi in cera, è uscita dalla Chiesa del Purgatorio per compiere il lungo giro (la “Cerca”) per i luoghi della preghiera e della sofferenza, alla ricerca del Figlio. Diciassette le stazioni (chiese, comunità religiose, ospedale, casa di riposo, cimitero) nelle quali la Vergine Addolorata si è fermata sino a raggiungere la chiesa Madre dove si è ricongiunta col Figlio Morto.
Tre “masculini”, fuochi d’artificio, hanno dato il via stamani, Venerdì Santo, come ogni anno alle sei del mattino, alla tradizionale processione della Madonna dell’Addolorata. L’uscita della Madonna dalla chiesa del Purgatorio, sede dell’arciconfraternita dei “Bianchi” preceduta dai chierichetti della chiesa Madre, seguita dai numerosi fedeli biancavillesi, e non solo loro, e dalla banda del paese per iniziare il lungo percorso per le vie della città.
Il simulacro portato a spalla dai fedeli che accompagnano, nella sua straziante “Cerca” del Figlio Morto, la Vergine colma di dolore per le diciassette stazioni, chiese, comunità religiose e luoghi della sofferenza come l’ospedale, la casa di riposo e il cimitero. In ogni stazione una strofa dei canti tra“Miserere”, o “Stabat”, o “Popule meus” intonata dai tanti fedeli partecipanti alla processione. Dopo il lungo percorso, intorno alle 13, l’incontro con il Figlio Morto in chiesa Madre.
All’interno di ogni chiesa la statua è portata davanti all’altare della reposizione, al Sepolcro, o in mancanza di questo, davanti al Crocifisso velato di viola. Le tradizionali preghiere e i canti intonati dai devoti e dai confrati hanno sancito il passaggio alla stazione successiva. All’ingresso e all’uscita delle chiese, i chierichetti hanno fatto risuonare la “troccola” (battola) l’arnense di legno detto idiofono a sbattimento, utilizzato il Venerdì Santo.
La prima stazione è quella della Chiesa del Sacro Cuore, detta di Padre Greco; successivamente,oltre, i binari della Circumetnea (ormai dismessa) attraverso via Etnea il simulacro della Madonna è arrivato all’istituto Maria Ausiliatrice e poi alla chiesetta di San Gaetano. La processione si è inoltrata lungo via Mongibello e via Don Bosco dove una delegazione del personale medico e paramedico dell’ospedale “Maria SS. Addolorata” ha preso in consegna il simulacro per scortarlo prima sino all’ospedale “vecchio” e poi all’ospedale “nuovo”.
Prima di superare i binari della Circumetnea, quest’anno è stata posta all’interno di un vecchio altarino un’immagine della Madonna Addolorata, che è stata benedetta per l’occasione dal prevosto Don Pino Salerno e nella stessa occasione è stato ricordato il devoto defunto quest’anno che ogni anno offriva un omaggio floreale all’Addolorata, cosi come tutti gli altri devoti defunti.
La statua è stata accolta per una breve sosta nel giardino del vecchio ospedale dove all’ingresso è stato allestito un altarino con un altro simulacro della Madonna.
La sosta successiva è stata nel piazzale antistante il nuovo plesso ospedaliero, uno dei tre “luoghi di dolore e della sofferenza” che la processione ha toccato lungo il suo percorso. Dopo il corteo si è diretto verso via San Placido per fare una breve sosta davanti all’ex Piccolo Seminario fondato da Padre Placido Caselli. La processione è poi proseguita verso il Monastero di Santa Chiara, dove le suore clarisse hanno intonato un canto alla Madonna. All’uscita dalla chiesa la processione ha proseguito verso il “Vecchio Cenacolo”, secondo luogo di dolore.
Da li il corteo si è mosso verso la chiesa di Cristo Re dove il gruppo scout 1 Biancavilla ha accolto la Vergine portandola in spalla sino alla chiesa dell’ Idria, dove si gli scout sono schierati formando un corridoio e sventolando il fazzolettone. A seguire il simulacro ha fatto visita alla chiesa di Tutte Grazie prima, e chiesa dell’Annunziata, dopo. Successivamente è toccato alla chiesa di San Giuseppe e alla chiesa della Mercede, lungo via Innessa.
La processione ha ripreso il suo cammino verso la chiesa di Sant’Antonio di Padova e poi verso la chiesa di Sant’Orsola. Da qui si è continuato fino alla chiesa del Convento di San Francesco. La pioggia non ha fermato i fedeli che hanno aumentato il passo della processione dirigendosi in via Vittorio Emanuele, sostando brevemente davanti al Palazzo Comunale dove il sindaco Pippo Glorioso ha omaggiato la Madonna con un mazzo di fiori. Da li il corteo si è diretto verso piazza Roma e quindi nella chiesa del Rosario per dirigersi poi in piazza Collegiata e raggiungere la chiesa di Gesù e Maria. Invertendo il senso di marcia la processione è giunta in Chiesa Madre dove la Madonna ha ritrovato il Figlio Morto. L’addolorata verso le 13 ha fatto ritorno nella chiesa del Purgatorio da cui muoverà in serata per partecipare alla processione dei “Tre Misteri”.
In serata è prevista la processione dei “Misteri”. Otto gruppi statuari raffiguranti i diversi momenti della Passione del Cristo, vengono condotti condotti per il “Giro dei Santi” dalle diverse confraternite secondo l’ordine cronologico della Passione enunciato nei Vangeli. In origine le statue erano solo tre: il Cristo alla Colonna, l’Ecce Homo e il Cristo Morto (per questo la processione era detta “I Tri Misteri”); poi, nel tempo, si sono aggiunte le altre. Oggi la processione è così composta: Gesù nell’orto del Getsemani, Cristo alla Colonna, Ecce Homo, Gesù che porta la croce, La Pietà, Crocifisso Risorto, Gesù Morto, Madonna Addolorata.
I confrati indossando la cappa bianca, il berretto nero e la mozzetta, di diverso colore per confraternita, ad eccezione dei “Bianchi” della confraternita della Madonna dell’Addolorata che non la indossano. I simulacri alla fine della processione rientrano nelle rispettive chiese di provenienza.