Nel cartellone “laico” delle feste patronali di Biancavilla, il 6 ottobre “Peppone canta De Andrè”. Nel 2012 il Sindaco Pippo Glorioso chiese l’interruzione del concerto dei “Nati a Sud”
Accade che a Biancavilla – considerati i tempi – il comune decide di fare (giustamente, aggiungiamo) la festa dei patroni (san Placido, san Zenone e la Madonna dell’Elemosina) coi “fichi secchi”: 30 mila Euro in tutto. Belli i tempi di Battiato, Venditti, Antonacci. Ma facciamocene una ragione: quei tempi non ci sono più.
Accade che a fare la festa coi fichi secchi devi trovare artisti che costano poco. E così, Anthony Barbagallo regala Salvo La Rosa e il suo show, si chiamano in servizio i “Parsifal” (cover band dei Pooh, che oggi sono tornati in auge con le loro settanta primavere) e, sentite sentite, si richiama in servizio “Peppone”. Chi è Peppone?, qualcuno potrà osservare. Niente a che fare con il Don Camillo di guareschiana memoria, ma l’ex frontman dei Ciauda, adesso in proprio con lo spettacolo “Peppone canta De Andrè”, sul quale ci esimiamo dal giudizio artistico.
Accadde, nel 2012, che Peppone, al tempo ancora con i Ciauda, e gli altri artisti dei “Nati a sud” (Giufa’, Hi Kee, Ficusazzah, Mimi’ Sterrantino, Pippo Barrile) si esibirono nel corso della “Notte Bianca… villa”, ma che le cose non andarono propriamente nel verso giusto e anche per l’ora tarda (erano già passate le tre), il Sindaco Pippo Glorioso in prima persona, chiese al responsabile dell’amplificazione di interrompere l’esibizione, mentre suonavano i Giufà. Da quell’atto nacque una furibonda lite verbale, con decine di persone che si fronteggiarono, fra cui i musicisti, e qualcuno ricorda pure che volarono schiaffoni («e che schiaffoni», racconta un testimone).
E la vicenda non si concluse lì. I Nati a Sud, inizialmente, non vennero pagati dal Comune di Biancavilla. Il gruppo dichiarò a “La Sicilia” del 7 gennaio 2013: «(…) ci hanno detto che i soldi non li vedremo neanche con la lanterna». E l’Assessore allo spettacoli pro tempore, Giuseppe Pappalardo, disse nello stesso articolo che avvennero «gravi fatti»; e aggiunse: «Non c’è nessun accordo economico tra il Comune e i “Nati al Sud”. Anzi, il responsabile del service della serata mi ha riferito di alcuni problemi sorti durante l’evento davvero molto gravi, non intendiamo più avere rapporti con il gruppo. Mi dispiace per i 40 artisti ma posso affermare che non saranno pagati».
Gli artisti minacciarono di adire le vie legali e alla fine vennero pagati con buona pace di Pappalardo, (informalmente abbiamo appreso che venne corrisposto il 50% del compenso pattuito, 1.500 Euro a fronte di 3.000). Dunque sembrava la parola fine su quell’incidente e su quegli artisti protagonisti di “fatti così gravi”, almeno finché su Biancavilla continua il “regno di Glorioso.
Complici i “fichi secchi”, ma anche il fatto che in politica si può dire tutto e il suo contrario, quella “lanterna” è stata riaccesa. Cadono, dunque, i “gravi fatti” e i “non vogliamo avere più rapporti con il gruppo” (Peppone era responsabile dei “Nati a sud”, tanto da rappresentare gli artisti nel contenzioso con il sindaco – citiamo ancora “La Sicilia” –) e Peppone il prossimo 6 ottobre tornerà a Biancavilla. L’inizio dello spettacolo è fissato alle 21:30, così almeno al sindaco non verrà per mente di far disattivare l’amplificazione.