Nel corso dell’intera giornata di ieri personale delle volanti ha eseguito una continua attività di pattugliamento dell’intero quartiere di San Berillo Vecchio a Catania, al fine di prevenire la commissione di reati e sanzionare fenomeni e comportamenti di illegalità diffusa, nell’ambito dei servizi di ripristino della legalità e del decoro nella zona voluti dal Questore di Catania.
In particolare nel corso della mattinata sono stati eseguiti, con il concorso di personale della polizia municipale, diversi controlli ad attività commerciali di assistenza informatica e telefonia, ubicati tra la via Di Prima e Corso Sicilia e gestiti da cittadini extracomunitari.
Nel corso di tali controlli è risultato che due di queste attività, nonostante fossero aperte al pubblico e pienamente operative, non avevano mai presentato la SCIA al comune di Catania, che non aveva quindi contezza della loro esistenza. Per tale motivo a carico dei titolari sono state elevate sanzioni amministrative ammontanti a circa 6mila euro.
Nel pomeriggio, invece, è stato organizzato un mirato servizio finalizzato a rafforzare gli standard di sicurezza reale e la percezione di essa da parte dei numerosi abitanti. Unità cinofile della Questura, volanti dell’UPGSP, unità della squadra a cavallo e pattuglie della polizia locale hanno costituito una cornice di sicurezza esterna al lavoro di addetti al settore manutenzione del comune di Catania.
La Polizia locale, infatti, ha interdetto al traffico di qualsiasi mezzo la via delle Finanze, da via Di Prima a via San Giuliano, mentre la Polizia di Stato ha effettuato un pattugliamento dinamico di tutte le vie interne al rione, anche attraverso la presenza tangibile della pattuglia ippomontata; le unità cinofile, inoltre, sono servite a verificare l’eventuale presenza di sostanze stupefacenti occultate in anfratti murari, tipica modalità di spaccio finora registrata.
Grazie al lavoro di muratura e saldatura di personale del comune sono stati chiusi e resi inaccessibili tre immobili, diventati fonte di pericolo per l’incolumità di senza fissa dimora, in cerca di temporanei locali ove pernottare, nonché fonte di pericolo per l’igiene e la salubrità pubblica a causa delle pessime condizioni interne, caratterizzate il più delle volte da cumuli di rifiuti.
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