Proposte non proprio consone ai lavoratori del Consorzio Gema in vista della scadenza dei contratti che non vengono rinnovati, la figura del direttore dell’Ispettorato del Lavoro, le assunzioni fuori bacino, la sicurezza sul lavoro nei siti consortili dei Consorzi di Bonifica di Catania e Caltagirone e le assunzioni in prima e seconda fascia. Sono stati questi i temi del sit-in organizzato questa mattina dal sindacato Sifus Confali di fronte alla sede dell’Ispettorato del Lavoro in via Battello a Catania.
Presenti per l’occasione i lavoratori del Consorzio Gema, la ditta che ha in appalto il Lotto Centro della raccolta dei rifiuti a Catania, quelli dei Consorzi di Bonifica di Catania e Caltagirone, il segretario generale regionale del Sifus Confali, Ernesto Abate, quello provinciale per i Consorzi di Bonifica, Antonino Magrì, e la segretaria regionale dell’ufficio vertenze, Lucia Inzirillo.
Le questione riguardanti i turni di lavoro e le assunzioni sono temi piuttosto caldi e la conferma è arrivata dalla stessa Inzirillo, che ha sottolineato anche come le assunzioni avvengano sempre all’interno del bacino e come lo sciopero non indetto dal sindacato sia stato imposto all’interno dell’azienda. Le mancate misure per la sicurezza sul lavoro completano il quadro.
“Questa protesta – ha detto la Inzirillo – viene dal fatto che qualche giorno c’è stata una riunione convocata dalla direttrice del Consorzio Gema, che proponeva ai lavoratori a tempo indeterminato del turno notturno di ricevere una somma di denaro in cambio di ore lavorative in più, con una forma in busta paga esentasse, quindi in piena violazione di tutte le norme. Questo comporta che giorno 30 scadono i contratti, quindi si va a utilizzare personale a tempo indeterminato come straordinario e non si vanno a rinnovare i contratti. Il direttore dell’Ispettorato, che vogliamo capire se ha valenza istituzionale, ha detto alle aziende che non potevano assumere fuori bacino, in quanto esso è istituzionale. Stamattina è stato assunto un lavoratore figlio di un deceduto. Con tutto il rispetto per i deceduti, ma siccome questo bacino va avanti quando qualcuno muore o va in pensione se entrano soggetti fuori bacino vengono scavalcati. Avevamo proposto che qualora si verificassero casi di mortalità questi soggetti se le aziende vogliono li potessero mettere in coda all’elenco, ma sicuramente non scavalcare le 114 persone che sono fuori. C’è quindi tutta una serie di violazioni e la Gema non è in grado di fare rispettare le regole ai propri lavoratori, perché per un anno questi sono stati fatti lavorare con mansioni superiori e ne abbiamo le prove. Stamattina hanno impedito che questi lavoratori, che non hanno aderito a uno sciopero che c’era in azienda, uscissero dietro alla motivazione che non avendo i livelli non potevano portare i mezzi e chi rappresentava l’azienda ha permesso senza avvertire le forze dell’ordine che questi lavoratori non uscissero dal cantiere. Hanno costretto i lavoratori allo sciopero che noi non avevamo indetto. All’Ispettorato siamo stati ricevuti da un funzionario dei Carabinieri e da altri tre impiegati che non sapevano nulla della questione. Avremmo preferito che invece parlasse il direttore. Avevamo fatto anche segnalazioni riguardanti illeciti e insicurezza nei cantieri e oggi è trapelato che ancora non è stato fatto niente. Martedì saremo a piazza Università, abbiamo chiesto un incontro urgente al sindaco Trantino e all’assessore all’Ecologia, Salvatore Tomarchio, per parlare del problema della raccolta dei rifiuti. Io auspico che tutti questi mucchi di rifiuti non prendano ancora fuoco come lo scorso anno”.
Il segretario provinciale, Ernesto Abate, nel confronto con l’Ispettorato ha posto invece l’accento più sulle questioni riguardanti la sicurezza sui luoghi di lavoro.
“Le questioni rappresentate all’ispettorato del lavoro di Catania – ha affermato Abate – hanno reso necessario l’integrazione di una serie di documenti che più dettagliatamente abbiamo posto in essere; pertanto il Sifus nel frattempo si occuperà di inviare a mezzo pec ogni elemento che rappresenti violazioni al D.lgs 81/2008. Inoltre si è reso necessario formulare una richiesta che veda nello stesso tavolo l’Asp di competenza, il datore di lavoro e l’ente di vigilanza, per avviare le ispezioni che prevedono prescrizioni e ammende penali”.
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