Partecipazione nutrita quella di stamattina al sit-in a piazza Università a Catania organizzato dalla Filcams Cgil Catania-Caltagirone per i lavoratori della Dussmann, la società che ha in appalto i lavori di pulimento dell’Asp e dell’Università di Catania, in vertenza ormai da diversi mesi.
Il motivo del sit-in è stato rappresentato dalle recenti dimissioni del direttore generale dell’ateneo catanese Giovanni La Via, che per i prossimi mesi avrebbe dovuto garantire un allargamento delle ore in appalto, come richiesto dai dipendenti.
Il tutto anche allo scopo di garantire la regolarizzazione dei contratti sotto la soglia minima prevista dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Multiservizi per gli operatori del pulimento e anche la soglia minima erogata settimanalmente per gli operatori delle reception e dell’assistenza alla didattica.
Il sit-in di questa mattina ha portato comunque a un minimo effetto sperato perché i manifestanti sono riusciti a ottenere un incontro con il dimissionario La Via per la giornata di domani. Intanto il segretario della Flicams Cgil Catania-Caltagirone, Davide Foti, ha detto: “Le dimissioni di La Via hanno bloccato un processo che è partito quasi un anno fa con delle promesse arrivare ai rapporti di lavoro del personale dell’università, e parlo del pulimento e dei servizi didattici. Le promesse fatte non sono state mantenute e il 30 settembre ci sarà il nuovo direttore. Noi ci ritroviamo di nuovo ad aprire una vertenza che per noi era chiusa. La lotta al lavoro povero per noi diventa fondamentale rispetto a quelli che sono i problemi del paese. Non ci possiamo permettere all’interno dell’Università che ci siano lavoratori e lavoratrici sottopagati sotto la soglia minima contrattuale e sotto quella di vivibilità sociale. Quindi noi continueremo a richiedere tavoli e l’invito di oggi è anche al rettore, che deve prendersi la responsabilità di convocare il sindacato per questa problematica, che è una piaga sociale, non solo nel territorio catanese, ma anche in tutti gli altri. All’Asp non era andata male, ma diciamo che sia l’Asp che l’Università mirano a fare cassa con gli appalti ed è una cosa che non possiamo più tollerare. La Filcams ci sarà sempre a tutela dei più deboli e continueremo nelle protesta”.
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