“Io//Odio” – Santibriganti Teatro
Drammaturgia di Valentina Diana, con Luca Serra Busnengo.
Luci e suoni di Nicola Rosboch, scene di Marco Ferrero, foto di scena di Stefano Roggero, video di Fabio Melotti, progetto grafico di Silvia Genta.
Ideazione e regia di Maurizio Bàbuin.
Una produzione Santibriganti Teatro, in collaborazione con Teatranza – spazio delle arti e della persona, con il sostegno di Arci Torino, Regione Piemonte e Artedrama.
Un viaggio teatrale nel lato oscuro dell’animo umano
Con “Io//Odio” Santibriganti Teatro ha presentato il primo episodio del progetto di trilogia “Indagare il Male”, nato dal desiderio di esplorare le radici e le forme della devianza, spesso affioranti già in età adolescenziale.
L’obiettivo era indagare la nascita e lo sviluppo del male, una forza che, statisticamente e simbolicamente, sembra avere un volto prevalentemente maschile. Un divario impressionante che, tra cronaca e realtà sommersa, ha rivelato quanto la violenza maschile continui a dominare lo scenario delle nostre società.
“Io//Odio” si è rivelato un lavoro teatrale potente e scomodo, che non ha cercato giustificazioni ma ha posto domande. È stata una riflessione collettiva sulle derive di una contemporaneità intrisa di rabbia, disprezzo e incapacità di empatia. Lo spettacolo si è fatto specchio di un male che ci riguarda, provocando nello spettatore un coinvolgimento emotivo e intellettuale senza scampo.
Premi e riconoscimenti
Il lavoro aveva già conquistato il Premio del Pubblico e il Premio della Giuria al Crash Test Teatro Festival 2023.
La giuria – presieduta da Sonia Antinori, con Mauro Montalbetti e Giulia Alonzo – aveva motivato il riconoscimento “per il coraggio di portare in scena con chiara oggettività una tematica allarmante che riconduce alle cronache, attraverso un personaggio scomodo”.
Un teatro d’urgenza, capace di suscitare partecipazione e inquietudine, generando nello spettatore quella tensione necessaria alla catarsi.
Con la replica di ieri al Fringe Catania Off, Santibriganti Teatro ha chiuso un importante capitolo del proprio percorso di ricerca, confermando il suo impegno in un teatro che non si limita a raccontare, ma scava, interroga e mette a nudo la complessità del nostro tempo.
Un appuntamento che ha lasciato il pubblico con la sensazione di aver assistito a un’esperienza teatrale autentica e necessaria.






