Il sindaco di Belpasso Caputo: «La politica regionale forse non è capace, o non ha intenzione, di spezzare con decisione questo ambiguo sistema di potere e di business»
Dal prossimo 15 giugno la piattaforma di compostaggio nella quale i comuni del catanese conferiscono la frazione umida dei rifiuti, verrà chiusa perché satura. È l’incredibile scelta che verrà adottata alla luce del raggiungimento del limite che dovrebbe avvenire a metà del prossimo mese, vanificando, in pratica, tutti gli sforzi compiuti dai comuni in quello sforzo di sensibilizzare alla raccolta differenziata.
Il rischio concreto è quello che l’intero sistema vada in tilt, ma, soprattutto, che la fiducia dei cittadini venga meno spostando il calendario indietro di parecchi anni. L’umido, se non verranno attivate altre piattaforme, finirà in discarica insieme all’indifferenziato.
Sono le società che gestiscono le piattaforme di stoccaggio e smaltimento a lanciare l’allarme, raccolto immediatamente dalle amministrazioni comunali.
La Ofelia Ambiente, con sede a Ramacca, scrive: «All’incremento nella raccolta differenziata non è seguita la corretta attivazione di impianti cui destinare la frazione umida che, sebbene già approvati o in itinere o previsti nella programmazione regionale, non risultato a tutt’oggi essere attivati e per i quali si auspica nelle sedi competenti ogni azione incentivante, non potendo i pochi impianti operativi nel territorio esprimere un’offerta commisurata all’attuale sproporzionata domanda».
Scrive il sindaco di Belpasso, Carlo Caputo, il cui comune è balzato agli onori della cronaca per il 68,92% di differenziata, collocandosi al primo posto fra i centri siciliani: «Non è possibile che i Comuni virtuosi, che fanno bene la raccolta differenziata, non sappiano dove andare a conferire i rifiuti. Mancano le piattaforme di raccolta pubbliche e la Regione continua ad accampare scuse e ritardi da anni. Il sistema è ormai al collasso e si fa finta che tutte le responsabilità siano sulle spalle dei sindaci. In realtà il problema è a Palermo, dove la politica vuole che si resti nell’emergenza.
Ho avuto rassicurazioni dalla Srr – aggiunge il primo cittadino belpassese – e mi dicono che si sta pensando ad attivare una nuova piattaforma, ma il problema nel lungo periodo e a livello provinciale e regionale resta e nessuno lo sta affrontando.
La Regione sta facendo un grosso lavoro attraverso il dirigente Cocina, ma la politica regionale forse non è capace, o non ha intenzione, di spezzare con decisione questo ambiguo sistema di potere e di business. A nulla vale il lavoro dei sindaci se poi a Palermo non si fanno le scelte strategiche perché l’intera filiera dei rifiuti generi veramente risultati virtuosi» conclude Caputo.