Un 41enne presunto affiliato al clan “Alleruzzo – Assinnata” è stato riaccompagnato a Bicocca dai Carabinieri
Era stato posto ai domiciliari per motivi di salute, in considerazione della pandemia in corso. Ma c’è rimasto poco. È stato infatti riportato dietro le sbarre dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò, in esecuzione di un ordine di aggravamento emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale presso la Corte di Appello di Catania, un 41enne paternese Rosario Furnari.
L’uomo, che è ritenuto essere appartenente al gruppo mafioso “Alleruzzo – Assinnata”, attivo nel comune di Paternò e considerato articolazione della famiglia catanese “Santapaola-Ercolano”, era stato scarcerato per motivi di salute e sottoposto alla detenzione domiciliare in ottemperanza delle disposizioni in materia di detenzione negli istituti penitenziari conseguenti all’epidemia da coronavirus.
Furnari, però, in occasione di un controllo effettuato presso la sua abitazione il 21 maggio scorso, è stato trovato in compagnia di una persona non facente parte del suo nucleo familiare originario, così, l’adozione del provvedimento a seguito del quale è stato tradotto nel carcere di Catania Bicocca.