L’uomo aveva occultato una busta con 111 dosi di marijuana nei pressi del Parco del Sole. In casa aveva anche un pc rubato all’Asp
Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione aggravata è l’accusa mossa nei confronti di Domenico Assinnata, 26 anni, esponente dell’omonimo clan di Paternò contiguo ai Santapaola, arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Paternò.
Ieri sera, i militari, durante un servizio contro lo spaccio di droga, lo hanno notato al Parco del Sole mentre nascondeva un sacchetto di plastica in un’aiuola, nei pressi di una scuola. I Carabinieri sono subito intervenuti bloccandolo ed impedendogli di fuggire. Recuperata la busta che conteneva al suo interno 208 grammi di marijuana, suddivisa in 111 dosi, già confezionate e pronte per lo smercio nel fine settimana a Paternò.
In seguito i Carabinieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare nell’abitazione di Assinnata rinvenendo 2 bilancini elettronici, 2 tritaerba utilizzati per preparare le dosi di stupefacente ed 1 computer con monitor e stampante rubato all’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania.La droga, i tritaerba ed i bilancini di precisione sono stati sequestrati. Il pc verrà restituito all’Asp. ad un responsabile dell’Azienda Sanitaria. Per Domenico Assinnata si sono spalancate le porte del carcere catanese di Piazza Lanza.
L’arresto gunge a meno di un anno di distanza dal famoso “inchino e dondolamento” ricevuto da due varette che partecipano alla processione in occasione dei festeggiamenti di Santa Barbara. In quella circostanza le due varette si erano fermate e inchinate davanti la casa del pregiudicato, mentre la banda al seguito intonava la colonna sonora del Padrino. Il tutto ripreso in un video, successivamente diffuso sui social network.
A seguito dell’episodio, militari dell’Arma avevano notificato ai comitati organizzativi dei “Cerei” delle categorie dei “dipendenti comunali” e degli “ortolani” il divieto di partecipare, emesso dal Questore di Catania su proposta del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, alle manifestazioni religiose in onore di Santa Barbara del 3 e del 5 dicembre scorsi. La vicenda è stata anche discussa dalla Commissione Regionale Antimafia nell’Aprile scorso in una trasferta a Catania.