Yvii24 “lancia” una sfida: i ragazzi chiedano pubblicamente scusa alla donna
La saga della stupidità giovanile non accenna a placarsi nel comprensorio etneo, le cui gesta vengono immortalate e diffuse “urbi et orbi” attraverso Facebook, uno dei principali canali social di questa era. L’ultimo video pubblicato, in ordine cronologico, è quello che immortala qualche sera fa una donna seduta su una panchina di via Vittorio Emanuele a Paternò nei pressi dell’ex Albergo Sicilia, presa di mira da due ragazzi su un motorino – con tanto di palo pronto a riprendere la bravata – che passando le lanciano contro una secchiata d’acqua. Ma si sa, di bravate i giovani ne fanno tante e guai se così non fosse. Ma in questo caso di bravata non si può parlare, considerato che dietro a tale gesto sembrerebbe esserci un chiaro e ben studiato piano di premeditazione mirato al volersi accanire contro una donna la cui storia di esclusione sociale sarebbe nota a tutti in città.
Di parole se ne sono dette tante, anche attraverso le nostre pagine, sulla dilagante perdita di valori di una parte traviata dei giovani e una dura condanna è arrivata anche dal presidente della Caritas Vicariale padre Nunzio Chirieleison attraverso una propria nota. Oggi, invece, vorremmo “lanciare” anziché una secchiata d’acqua, una sfida sana, positiva e indirizzata ai ragazzi coinvolti nella vicenda. Invitiamo i colpevoli di questo gesto a volerci mettere la faccia, pubblicamente, dando almeno per una volta un senso positivo alla loro tracotante spavalderia, immortalandosi con un telefonino mentre chiedono scusa alla signora vittima del gavettone. Video di scuse che vorremmo venisse pubblicato su Facebook, così come fatto con il primo che ne immortalava la stupidità.
Il messaggio di padre Nunzio Chirieleison
Vi chiedo un minuto di attenzione.
Il fatto è successo la settimana scorsa e Facebook ha già svolto “egregiamente” il suo compito divulgativo, ma non è mai troppo tardi per qualche considerazione. Scusate: ai pochi che non ne fossero a conoscenza, dò qualche indizio. Il fatto: una signora, che notoriamente vive in una situazione di degrado e di esclusione sociale, è seduta su una panchina, è sera e presumibilmente sta prendendo un po’ di fresco in questa calda estate paternese, oppure sta semplicemente riposando. Non si accorge di essere ripresa, alle spalle, da un “valente giovane”.
Improvvisamente, da una curva, sbuca un motorino con due giovani in sella, uno dei quali butta tutta l’acqua di un secchio che ha portato con sé all’indirizzo della signora. Colpita in pieno. Il video continua, anzi si arricchisce di una vera e propria “intervista”.
Ad una prima considerazione, l’accaduto sembra essere la bravata di qualche buontempone, ma, subito dopo, l’indignazione prende il sopravvento.
E’ evidente, infatti, la premeditazione e la minuziosa preparazione, come altrettanto evidente appare la scelta “mirata” della vittima.
La Caritas Vicariale esprime solidarietà alla signora vittima dello “scherzo”, condanna fermamente questi atti, inqualificabili, di bullismo (e di stupidità) e, mentre auspica che non vi sia un seguito, quindi la degenerazione in azioni ancora più gravi e pericolose, rivolge un appello ai Cittadini, alle Istituzioni, al Volontariato sociale a fare fronte comune per non “abbassare la guardia” e contrastare efficacemente l’affermarsi, anche nella nostra Comunità cittadina, di quella “cultura dello scarto”, che pesantemente offende e compromette la dignità delle persone più deboli e indifese, particolarmente dei bambini, degli anziani e delle persone psicologicamente labili.
Sac. Nunzio Chirieleison
Presidente della Caritas Vicariale