Era il 14 luglio 1943 e la cittadina di Paternò fu in parte distrutta nonché sconvolta con centinaia di morti e migliaia di feriti dai bombardamenti. Per non dimenticare … riporta in evidenza la locandina del Comune di Paternò (Ct) che il 14 luglio alle 10:30 a Villa Moncada commemorerà i tragici eventi di quell’anno. Sarà depositata durante la commemorazione una corona di alloro sulla stele dedicata a padre Vincenzo Ravazzini e ai martiri di quei giorni.
LA STORIA IN SINTESI DI QUEL DRAMMATICO TEMPO
Quando nel 1939, scoppiò la seconda guerra mondiale, e a Paternò, erano stati effettuati preparativi bellici già dal 1937, seguendo l’esempio di tanti comuni italiani. Paternò aveva apprestato un sistema di difesa antiaerea consistente in lampade solari per l’oscuramento della città, e si provvide anche a costruire un bunker antiaereo, attiguo alla caserma dei Carabinieri, che potesse ospitare 50 individui in caso di bombardamento aereo. Nel 1942, diversi palazzi della città furono requisiti per esigenze militari, e vi si insediarono i comandi militari delle Forze dell’Asse. Ma i primi disastri per la città e per la sua gente arrivarono dopo le prime sconfitte militari riportate dall’esercito italo-tedesco sul Mediterraneo. Il pomeriggio del 14 luglio 1943, un pesante bombardamento compiuto dall’aviazione anglo-statunitense, recò morte e distruzione. Successive incursioni dell’aviazione alleata si verificarono fino al 2 agosto e distrussero l’80% dell’abitato e causando 2.320 feriti. Il numero di morti, in base a ricerche storiche compiute nei decenni successivi – tra cui quelle effettuate dallo storico e giornalista paternese Ezio Costanzo – sarebbero stati attorno alle 500 unità. Il maggior numero di civili deceduti sotto i bombardamenti fu registrato nel quartiere Montecenere, e molti loro cadaveri furono bruciati. Assieme al quartiere Montecenere fu raso al suolo anche parte del quartiere San Gaetano ed altri quartieri storici della città. Ad essere colpito dall’aviazione alleata fu anche l’ospedale da campo allestito al Giardino Moncada dal frate cappuccino padre Vincenzo Ravazzini, nonostante non si trattasse di un presidio militare, bensì di una zona di ricovero per i civili; il Ravazzini morì il 15 luglio nel bombardamento assieme tutti i civili ricoverati. Le battaglie terrestri per l’avanzata alleata su Paternò si svolsero a Sferro e Gerbini, dal 18 al 21 luglio, nei pressi di Sferro, la 51ª Divisione dell’esercito britannico combatté una violenta battaglia contro la divisione tedesca Hermann Göring, che bloccò la loro avanzata e impedì di entrare nella Piana di Catania. A Gerbini gli Highlanders scozzesi attaccarono il 20 luglio la base aerea, ma furono respinti dagli avversari il giorno dopo. Lo scontro fu durissimo, i militari caduti da ambo le parti furono oltre centinaia e si concluse il 5 agosto, con la ritirata dei militari tedeschi presenti nella zona e la successiva occupazione della città da parte delle forze del reparto scozzese dell’esercito britannico. Nel 1944 il governo militare alleato nominò sindaco della città il colonnello Natale Strano. Paternò uscì gravemente danneggiata e segnata dai terribili bombardamenti del 1943, in cui molti civili inermi perirono sotto le macerie. Il paese gradualmente fu ricostruito insieme al Santuario della Madonna Consolazione realizzato negli anni cinquanta sullo stesso sito in cui sorgeva l’antico edificio distrutto dai bombardamenti aerei del 1943.
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