Il professore di musica, condannato anche per il tentato omicidio nei confronti di 2 venditori ambulanti di angurie avvenuto nel 2014
È stata emessa questo pomeriggio, dal Tribunale di Catania, la sentenza di condanna all’ergastolo, in primo grado, per il professore di musica 61enne Giulio Arena – docente presso il conservatorio di Palermo – colpevole secondo i giudici di aver ucciso il 66enne Natale Pedalino il 19 dicembre del 2015 con 75 coltellate, in contrada Cantoniera a Paternò. Pedalino, bracciante agricolo, curava tra l’altro i terreni di proprietà della famiglia dell’assassino.
Secondo i magistrati che hanno portato avanti l’impianto accusatorio ritenuto credibile dal giudice del tribunale etneo, l’omicidio sarebbe scaturito a seguito di una diatriba sulla spartizione di pochi litri di olio d’oliva derivanti dalla raccolta del prodotto agricolo da una proprietà di proprietà del padre dell’omicida. Sempre secondo l’accusa, carnefice e vittima si incontrarono intorno nel primo pomeriggio a piazza Purgatorio a Paternò per poi spostarsi a bordo della Subaru Forester di proprietà del professore. È stata proprio quest’auto il teatro della lite, mentre l’accoltellamento sarebbe avvenuto all’esterno del veicolo.
A sostenere l’impianto accusatorio sia la presenza di macchie di sangue di Pedalino sulla Subaru, rinvenute dai Ris di Messina, sia la testimonianza della moglie della vittima che ha confermato l’appuntamento tra i due quel pomeriggio. A carico di Arena, anche l’accusa di tentato omicidio che ha perpetrato ai danni di 2 ambulanti il 4 agosto 2014 che si trovavano con la propria bancarella su Corso del Popolo a Paternò, nei confronti dei quali rivolse 4 colpi di arma da fuoco. In quell’occasione, il movente fu quello di una diatriba nata per l’acquisto di 2 angurie.