Sono complessivamente 75 le tonnellate di droga sequestrate nel 2022 dalla Forze di polizia. Il risultato, il sesto più alto nella serie decennale. Un dato che emerge dalla relazione annuale 2023 della Direzione centrale per i Servizi antidroga (Dcsa – struttura, nata nel 1976, di direzione e coordinamento dell’attività antidroga composta, tra gli altri, da funzionari e ufficiali dell’allora Direzione Generale della Pubblica Sicurezza e da ufficiali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. La relazione è stata presentata ieri a Roma, presso la Scuola di perfezionamento per le Forze di polizia, con la partecipazione del vicedirettore generale della Pubblica Sicurezza e direttore centrale della Polizia criminale, prefetto Vittorio Rizzi, del direttore centrale per i Servizi antidroga, generale di corpo d’armata della Guardia di Finanza Antonino Maggiore, e, da remoto, di tre degli “esperti per la sicurezza” impiegati in aree strategiche per le rotte della droga (Perù, Repubblica Dominicana e Spagna-Barcellona).
Spicca, sul totale, l’aumento esponenziale (+22%) del quantitativo di cocaina sequestrato, specialmente “in frontiera” e nei porti, con 26,10 tonnellate intercettate rispetto alle 21,39 del 2021 – dato a sua volta già in forte aumento rispetto al 2020 (13,6) – nell’ambito di una generale ripresa post-Covid 19 del narcotraffico, che continua a essere uno dei principali settori di interesse e fonte di profitto per le organizzazioni criminali a livello mondiale, a fronte di una domanda sempre crescente. Se le 26 tonnellate bloccate, fossero state vendute al dettaglio ad un prezzo medio di 80 euro al grammo, avrebbero generato introiti per circa 2 miliardi di euro.
Fiumi di cocaina, dal Sudamerica ai porti italiani e da qui verso i Balcani e i mercati europei attraverso accordi mafiosi tra la ndrangheta e le organizzazioni criminali albanesi. In Italia crescono anche i consumi di altre sostanze “eccitanti” – come le ha definite Vittorio Rizzi, vicedirettore della Polizia e Direttore centrale della polizia criminale – quali la metanfetamina e le cosiddette droghe dello stupro (rape drugs) Gbl e Ghb, offerte anche sul dark web a giovanissimi la cui età di primo consumo si abbassa sempre di più con un aumento di quattordicenni che ne fanno uso abituale.
Si evidenzia anche un aumento dei minorenni incriminati per droga: sono stati 1.126 nel 2022, il 14,8% in più rispetto all’anno precedente. Emerge inoltre un cambiamento del modus operandi delle organizzazioni criminali che gestiscono i traffici, con una riduzione del peso delle singole partite di droga spedite, probabilmente per ridurre i possibili costi derivanti da un sequestro.
I principali Paesi di provenienza di questa droga sono l’Ecuador (61,74%), il Brasile (10,85%) ed il Guatemala (8,21%). Un ruolo di «assoluta centralità» – rileva la relazione – lo riveste il porto di Gioia Tauro, nel quale si concentra 1’80,35% dei sequestri di cocaina effettuati alla frontiera marittima. Ci sono, ha osservato il Direttore centrale per i servizi antidroga, generale Antonino Maggiore, “connivenze interne allo scalo calabrese”, che garantiscono il recupero delle partite di cocaina giunte a bordo di cargo provenienti dal Sudamerica.
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