Una commemorazione per non dimenticare il passato e per tramandare alle generazioni future, alla presenza delle autorità civili e militari
Si terrà domani alle ore 9.30 presso il murales raffigurante Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, in via Aldo Moro a Santa Maria di Licodia, la cerimonia di deposizione di una corona di fiori per ricordare i 24 anni della strage di via D’Amelio dove persero la vita il magistrato Paolo Borsellino ed i 5 agenti della sua scorta.
A presenziare alla commemorazione sarà il primo cittadino Salvatore Mastroianni, affiancato dal Presidente del Consiglio Gabriele Gurgone, dal Comandante della locale stazione dei Carabinieri Giancarlo Greco, dagli assessori licodiesi e da tutta la cittadinanza che è invitata a prenderne parte.
Una commemorazione che è oramai diventata consuetudine per Santa Maria di Licodia, a partire dal 2013, anno in cui l’associazione “Attivamente” ha voluto donare a tutta la cittadinanza quest’opera d’arte realizzata con la tecnica della pietra lavica ceramizzata, per mano del maestro d’arte licodiese Alfredo Scandurra.
La strage del 19 Luglio 1992 – seconda solo per cronologia all’ecatombe di Capaci avvenuta 52 giorni prima, dove persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e 3 uomini della scorta – ha di certo segnato un momento in cui una larga fetta della Sicilia capì che la mafia, i depistaggi nelle indagini, i rapporti stato-mafia non potevano più etichettare un’intera isola. La nascita di Associazioni, gli arresti di mafiosi di spicco come Totò Riina (il capo dei capi) e Bernardo Provenzano (Binnu u’ Tratturi per la violenza con cui falciava le vite dei suoi nemici) nel palermitano, e di Nitto Santapaola e Giuseppe Pulvirenti “u maplassotu”, fecero ben sperare in una possibilità di cambiamento. Una mafia che voleva cucire le bocche dei tanti servitori dello Stato utilizzando chili di tritolo ma che non riuscì mai a spegnere le idee di quegli uomini e donne che ancora oggi passano da generazione in generazione.
La speranza non può che essere deposta nelle parole di Falcone: «la mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine». E noi non attendiamo altro che questo.