Inviata al Comune una segnalazione per inadempienza in materia di salute e sicurezza
È stata inviata sabato scorso alla Pec del Comune di Santa Maria di Licodia e per conoscenza all’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, al RSPP del Comprensivo ingegnere Saccone, all’Ufficio Scolastico Provinciale di Catania, al comando provinciale dei Vigili del Fuoco e al dirigente dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” una missiva a firma di 16 genitori attraverso la quale vengono segnalate inadempienze in materia di salute e sicurezza per gli studenti e per le insegnanti che quotidianamente si ritrovano a svolgere attività formative all’interno del plesso distaccato “Sant’Angela Merici” di via Madonna del Carmelo. Sono in tutto 6 le classi che quest’anno si trovano all’interno della struttura delle Orsoline, ma che dal primo dicembre – data ufficiale dell’accensione dei riscaldamento – possono riscaldarsi solamente con una stufa alogena.
La lettera inviata alla nostra redazione, è frutto di un incontro dello scorso 6 dicembre, che avrebbe convinto poco i genitori firmatari. In questo incontro, sembrerebbe essere emerso un ritardo nelle volture delle utenze ed un pregresso debito nei confronti della società erogatrice del gas che hanno fatto rimanere spenti i caloriferi della struttura. Durante l’incontro, i genitori sarebbero comunque stati rassicurati sulla totale disponibilità dell’Amministrazione alla risoluzione del problema nel più breve, anche se per il momento si sarebbe dovuto fronteggiare il problema con l’impiego di stufe alogene che possono essere accese solamente un’ora per classe, evitando il sovraccarico del contatore elettrico.
Si legge nella missiva indirizzata al primo cittadino, “i sottoscritti in qualità di genitori degli alunni dell’I.C.S. Don Bosco, scriviamo affinchè siano verificati i valori di tremperatura presso i locali adibiti ad uso scolastico di proprietà della Compagnia S.Orsola, figlie di S. Merici. I suddetti locali sono ad oggi privi di riscaldamento per inadempienze varie, che obbligano bambini ed insegnanti a frequentare le lezioni prive della condizioni climatiche previste dalle norme e dal buon senso”.
La lettera sottoscritta dai genitori entra anche nel merito di carenze ai sensi del Testo Unico sulla sicurezza. “Premesso che nella richiesta di locazione dei locali non è stato correttamente redatto e/o non è stata eseguita una valutazione dei rischi in accordo al D.Lgs. 81/08 Testo Unico sulla Sicurezza, riteniamo i locali inadeguati ad ospitare bambini per le condizioni climatiche al disotto dei minimi standard richiesti. Le chiediamo pertanto, di inviare al più presto dei tecnici per misurare la temperatura dei locali in particolari di classi, bagni e corridoi e verificare vhe vi siano le condizioni previste dalle normative vigenti”.
Una missiva “a tempo”, potremmo definirla, un po’ come una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, attraverso la quale viene dato tempo entro oggi per la risoluzione del problema. “Nel caso in cui le condizioni dovessero persistere e non ripristinate entro l’11/12/2017 – conclude la lettera – ci riserviamo di richiedere, nostro malgrado, l’intervento di organi o autorità competenti per far sospendere le lezioni fino al ripristino delle corrette condizioni microclimatiche.”