I malviventi entrati in azione con un piccolo escavatore, hanno portato via la cassa continua dell’erogatore di contante
Colpo ben riuscito, quello messo a segno da alcuni malviventi entrati in azione alle 2:55 della notte, ai danni del Banco Popolare Siciliano (Gruppo Banco Bpm) di Santa Maria di Licodia, ubicato sulla centralissima via Vittorio Emanuele, al quale è stata sottratta la parte del bancomat in cui è alloggiata la cassa continua. Secondo le prime ricostruzioni, i malviventi si sarebbero avvicinati indisturbati all’istituto di credito con un piccolo escavatore ed un camion, avendo come complice il maltempo che in quelle ore imperversava su tutto il catanese, utilizzando la ruspa per sradicare dalla propria sede il distributore automatico di banconote. L’azione criminale è stata ripresa dal circuito di videosorveglianza della filiale licodiese del Bpm. In particolare, nel filmato si vedono operare sei malviventi col volto coperto: dopo aver asportato l’apparecchiatura dalla sua sede con il mezzo meccanico, le immagini mostrano i ladri che caricano la cassa continua su un mezzo furgonato, per poi allontanarsi facendo perdere le proprie tracce. Il tutto si è svolto in meno di dieci minuti.
Una chiamata al 112 ha subito fatto scattare l’allarme nella caserma dei Carabinieri della Compagnia di Paternò sul posto con una pattuglia dopo 6 minuti dalla segnalazione. L’istituto bancario, nella notte di Natale del 2015, era stato già preso di mira dalla banda del bancomat, anche se in quell’occasione i ladri furono catturati in flagranza di reato, grazie ad un blitz della Polizia del Commissariato di Adrano. Rimane ancora da quantificare il bottino del colpo di questa notte. Nel corso della mattinata si è venuti a conoscenza del furto, avvenuto alcune ore prima, di un miniescavatore e di un autocarro da un’impresa della provincia di Siracusa. Si tratta degli stessi mezzi utilizzati dalla banda del bancomat ai danni del Banco Popolare Siciliano licodiese. Indagano i Carabinieri della Compagnia di Paternò agli ordini del Capitano Angelo Accardo.
(Ha collaborato Luca Crispi)