Il nome frutto della fusione tra il gruppo “Guardiamo Avanti” e il gruppo “La Scelta”
Si è concretizzata ieri sera – anche se è stata ufficializzata oggi tramite una conferenza stampa aperta ai cittadini – all’interno di un’assemblea comune tra gli appartenenti ai gruppi politici di Santa Maria di Licodia “Guardiamo Avanti” e “La Scelta”, che fino ad oggi stavano seguendo percorsi separati per tentare la conquista della governance del piccolo centro etneo, la decisione di una fusione che porterà a correre per la poltrona di primo cittadino il sindacalista Santo Torrisi. Il candidato, licodiese di origine, 61 anni, sposato, con due figli, ricopre ormai da oltre un quarantennio ruoli di rilevanza all’interno del mondo sindacale ed oggi è Segretario provinciale della “Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori”. Una decisione che vede quindi fare un passo indietro da parte del candidato sindaco Francesco Anile che poco più di un mese fa aveva dato la propria disponibilità a ricoprire il ruolo di primo cittadino al gruppo “La Scelta”. Un’unità auspicata da più fronti, che arriva a meno di un mese dalla presentazione delle liste elettorali, ma che mantiene ancora ad oggi a quota cinque il numero dei candidati sindaco per il piccolo centro etneo anche se, secondo alcuni rumor di piazza, potrebbero ridursi a quattro già nei prossimi giorni.
«Noi e “La Scelta” – spiega ad Yvii24 il candidato Santo Torrisi – avevamo due progetti e per far si che in questo paese si evitasse un proliferare di sindacature che non giovano all’avvicinamento alla politica dei cittadini, i due gruppi hanno fatto un ragionamento sensato e molto produttivo. Tutti quanti abbiamo fatto un passo indietro, abbiamo unito le forze ed insieme abbiamo deciso che il candidato sindaco ricadesse sulla mia persona. Non c’è un passo indietro di una persona ma c’è un passo indietro di due persone che alla fine insieme scelgono e puntano sulla mia persona per raggiungere un obbiettivo condiviso».
«Ancora una volta il gruppo “La Scelta” – dichiara Francesco Furnari – ha fatto una considerazione nel merito e pensiamo di aver fatto il passaggio giusto, perchè abbiamo fatto un’assunzione di responsabilità rispetto alla frammentazione che si stava presentando, nonostante il nostro percorso parta da lontano ed il tentativo di aggregazione è lungo diversi mesi. Abbiamo riflettuto fino a qualche giorno fa rispetto all’opportunità che davamo ai cittadini per evitare ancora una volta di proporre un’offerta politica assolutamente frammentata che disorientava l’elettore».
Anche Francesco Furnari ritorna nel suo commento sulla questione del “passo indietro”, confermando quanto già sostenuto dal candidato sindaco della coalizione Santo Torrisi, affermando che «il passo indietro non lo ha fatto Francesco Anile ma al momento che bisognava raggiungere la sintesi entrambe le formazioni politiche hanno capito che bisognava mettersi in discussione e fare entrambi un passo indietro. Le assemblee hanno poi valutato l’opportunità di scegliere un candidato, visto che tutti gli angoli erano stati smussati e tutti i chiarimenti erano stati fatti, decidendo tutti insieme di puntare su Santo Torrisi che lo riteniamo allo stesso livello di Francesco Anile».
Un accenno di programma, durante la conferenza di presentazione, è stato illustrato ai presenti dal candidato Santo Torrisi, anche se lo stesso ha dichiarato che «il programma in questo momento è in fase di definizione. In prima istanza abbiamo un paese dove la gente ha difficoltà a vivere, che non offre quasi niente, vive con disgregazione, e quindi bisogna far tornare a vivere la gente il paese, anche perchè se la gente fugge, di conseguenza anche la piccola economia legata all’artigianato locale ed al piccolo commerciante rischia di scomparire e di morire. Poi bisogna ad un po’ di decoro urbano, renderlo più vivibile, analizzare la problematica del traffico e poi pensare a quelli che sono i gioielli come il Belvedere ed il Palazzo Ardizzone in completo abbandono, solo per citarne alcuni. Infine il paese esce da un dissesto che per venti anni ci vedrà costretti a sopperire e pagare questo dissesto, quindi difficilmente l’ente avrà risorse da investire; pertanto l’ente dovrà puntare tantissimo ai bandi europei, nazionali e regionali per reperire risorse da reinvestire nel paese».