I Carabinieri della Compagnia di Monreale hanno catturato un pregiudicato di 43 anni, palermitano, latitante dal 3 gennaio scorso. Per quasi 5 mesi, l’uomo si è nascosto sottraendosi a un ordine di carcerazione che aveva disposto nei suoi confronti la reclusione di 6 anni per i reati di rapina, resistenza a pubblico ufficiale e ingresso arbitrario in luoghi ove l’accesso è vietato nell’interesse militare dello Stato. L’uomo aveva abbandonando l’abitazione familiare, interrompendo ogni comunicazione con i congiunti, modificando radicalmente il suo aspetto. La sua latitanza è stata resa possibile grazie a una rete di appoggio criminale di cui l’uomo ha potuto godere e che è tuttora in corso di approfondimento da parte degli inquirenti. L’uomo è coniugato con la figlia di un soggetto di spicco del mandamento mafioso di Porta Nuova.
Giovanni Priolo, il latitante, è genero di un personaggio di spicco del clan mafioso di Porta Nuova, nel 2019 si era reso protagonista di una violenta reazione ai danni dei militari della Guardia Costiera che lo avevano fermato a bordo di una moto d’acqua rubata nel mare palermitano di Santa Flavia: guidava il mezzo nautico senza curarsi della pericolosa vicinanza di un gruppo di bagnanti. Supportato da un fratello, l’uomo reagì malamente all’intervento della Guardia Costiera, gettando in acqua il telefono cellulare di uno dei militari. Per questa vicenda era stato condannato a 6 anni di carcere; dallo scorso mese di gennaio, aveva scelto la latitanza, decidendo anche di farsi crescere barba e capelli. I Carabinieri di Monreale lo hanno adesso individuato ed arrestato in un negozio del quartiere Noce, a Palermo.
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