Nella serata di ieri, al molo Favarolo, soccorsi dalla Guardia di finanza e Capitaneria di porto, erano in 56 (3 donne) di nazionalità bengalese, egiziana, siriana, pakistana e sudanese. Hanno detto ai soccorritori di essere partiti da Sabratha, in Libia, pagando dai 3mila ai 5mila dollari. Alle 2,30 sono sbarcati in 79 (12 donne e 16 minori) che hanno detto di essere originari di Egitto, Marocco, Yemen, Tunisia e Siria. Il gruppo ha riferito d’essere salpato da Sidi Mansour, in Tunisia, pagando da mille a 3mila euro. Dopo un terzo sbarco, in 46 (7 donne) originari di Costa d’Avorio, Burkina Faso, Guinea, Sierra Leone e Mali, riferendo di essere partiti all’alba da Sfax in Tunisia, pagando 2mila dinari tunisini.
I circa 180 migranti sono stati portati nell’hotspot in contrada Imbriacola dove, all’alba, c’erano 203 ospiti a fronte di una capienza massima di poco meno di 400. In 82 sono stati imbarcati sul traghetto di linea che arriverà in serata a Porto Empedocle.
Durante la giornata odierna altri tre sbarchi, con 117 migranti. Su un barchino partito dalla Libia erano in 55, su un altro proveniente dalla Tunisia erano 42, su un altro ancora partito da Sfax in 20.
Nella notte sono proseguiti gli sbarchi. Tre i barchini soccorsi nelle acque antistanti Lampedusa. Due imbarcazioni con a bordo in totale 125 migranti sono stati soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera.
Intanto questo primo pomeriggio, a Pozzallo, si sono concluse le procedure di identificazione dei 159 migranti salvati al largo delle coste iblee (Ragusa). I naufraghi si trovavano su un barchino e sono stati soccorsi da due motovedette della Guardia costiera a circa 150 miglia marine dalle coste siciliane. Tra i migranti anche una cinquantina di minori, tra cui un ragazzino tetraplegico. Per un bimbo di un anno e mezzo è stato disposto il trasferimento all’ospedale Maggiore-Baglieri di Modica per accertamenti per una sospetta infezione cutanea. Le condizioni meteo-marine favorevoli lasciano pensare che l’ondata di sbarchi proseguirà nelle prossime ore.
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