Una più approfondita conoscenza delle libertà e legalità fondamentali, dei diritti e dei doveri costituzionali e l’educazione alla cittadinanza attiva come viatico per una vera cultura della legalità fin dai banchi di scuola. L’assessorato dell’Istruzione e della formazione professionale della Regione siciliana ha stipulato un protocollo di intesa con l’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) Sicilia – capofila la sezione di Palermo – e l’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, per “la realizzazione di azioni comuni volte a promuovere e incentivare attività collegate ai percorsi formativi scolastici e all’offerta formativa che ogni istituto scolastico predispone”, attraverso lo svolgimento di specifici moduli tematici. Fra le azioni comuni individuate dall’accordo, lo sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, lo stimolo dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri, già a partire dalla scuola primaria; il potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria, sviluppo e implementazione della conoscenza del ruolo dell’avvocato nella società sia nell’ambito delle attività processuali che extragiudiziali, orientamento alla professione forense sia in campo civile che penale; la realizzazione di percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (pcto) rivolti agli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado; corsi di formazione e approfondimento per il corpo docente in materia giuridica ed economico-finanziaria. Ogni singola istituzione scolastica, attraverso la sottoscrizione di convenzioni annuali con le sezioni locali dell’Aiga di riferimento, nell’ambito della progettazione didattica curriculare ed extracurriculare, potrà predisporre lo svolgimento, per ogni anno scolastico, di singole attività formative o moduli di orientamento.
L’OPINIONE
Lo scrivo da anni che, ‘Diritti e doveri’, è una materia da insegnare quotidianamente al pari dell’italiano e, sin dalla scuola primaria, da laureati in giurisprudenza. Solo così c’è la speranza che gradualmente, nello Stato e società, ci possa essere un reale cambiamento mentale verso una visione più civile e moderna da secondo millennio, ovverosia attraverso una nuova formazione di generazioni, cui la maggior parte, di certo, così avranno una visione più legale e conoscitiva di comportamenti e regole, degne di una Nazione Repubblicana, Democratica e Occidentale, come dovrebbe essere l’Italia ma pure l’Europa. Ciò potrebbe innescare anche un sano processo inverso di apprendimento sociale da parte di noi adulti che, seppure giriamo su un suv elettrico poi, mentalmente, sembriamo a volte ancora rimasti a quando il sole girava intorno alla Terra. Ci si deve quindi, stavolta, complimentare con la Regione Siciliana per avere, quanto meno, acceso tale percorso che, ci si augura, divenga un insegnamento stabile e continuo, regionale e nazionale. L’attuale “educazione civica” di circa 33 ore annue, insegnata da occasionali del corpo docente del singolo istituto, non è ritenibile possa formare nuove generazioni conoscitrici di “diritti e doveri”, poiché troppo esigue le ore, oltre che , di solito, manca in diversi istituti il docente di diritto, surrogato pertanto da altre competenze. La mente umana durante l’adolescenza, oggi più che mai, necessità di costanza, serietà, conoscenza reale, informazione, verità, consapevolezza, oggettività, riscontro, diversamente, il potere oggigiorno, anche potentemente tecnologico, del consumismo, della propaganda e altro, agevolmente si appropria del cervello delle nuove generazioni, quasi irreggimentandolo, nonché, con il naturale e maggiormente umano, apprendimento e confronto, familiare e sociale, reciproco (per fortuna) in buona parte nella nostra società evoluta e contemporanea, implicitamente riesce ad iniettarsi più facilmente anche in quello di noi adulti, rendendo la mente altrettanto evanescente e inquadrata.