Stamani si potrebbe iniziare dalla parte orientale della Sicilia per proseguire a quella occidentale e finire nelle isole minori scrivendo di innumerevoli incendi, distruzione, feriti e purtroppo anche vittime carbonizzate. Come d’altronde ogni autunno e inverno ci si ritrova a raccontare di frane, allagamenti, interruzioni, devastazioni, lesi e anche in quei casi purtroppo di morti e dispersi.
in Sicilia da decenni non funziona pressoché nulla e non si è quasi preparati a niente. Un’Isola- e una Regione – all’abbandono, mancante del senso del dovere, dello Stato, senza deontologia, intrisa unicamente di ipocrisia, magniloquenza, pseudocultura, tradizioni opportuniste, ora anche spettacoli alla droga per le nuove generazioni, e, poi, la sciagura: annosi trasversali politici con rispettive pletore di mantenuti o assoldati codazzi, tutti interiormente mercanti da sempre di conterranei, parallelamente, guarda caso, alla mafia nel palermitano, la stidda nell’agrigentino, i santapaolesi e collegati nel catanese, la ndrangheta anche nel messinese, nonché adesso pure organizzazioni criminali d’importazione e trafficanti di esseri umani, tunisine, libiche, balcaniche, nigeriane, ecc. Insomma, se non fosse per la presenza ancora delle Forze dell’Ordine, avremmo risaputamente anche il porta a porta degli stupefacenti e prostituzione.
Il generalizzato decadimento umano, dagli scranni più alti fino all’ultimo strapuntino, da troppo tempo ha pure sovrastato ogni tentativo di reazione civile, giovandosi anche di forzose ritorsioni ormai costituzionalizzatisi, persino trasversali, grazie ciò alle anomale leggi dei nostri imputriditi italiani Parlamenti, regionali, nazionali e rappresentatività europee, nonché una Giustizia appositamente da sempre strutturata per essere lenta, farraginosa e incerta.
Un imbellettato sistema che sostanzialmente ripercorre la generale concezione mafiosa, delle cupole e gregari, seppure abilmente dissimulata, nella politica, istituzioni, burocrazia, ordini professionali, associazioni varie, di categorie e cosiddetta società civile.
Sicché il cittadino, anche quello di sana volontà, per sopravvivere e non angariare pure la propria famiglia e amici, diviene sempre più omertoso, solitario, distante, vago, che al massimo muggisce e neanche più in piazza bensì manifestandosi occasionalmente sui social.
La Sicilia, terra unica, bellissima, clima impareggiabile, posizione centrale nel Mediterraneo, tuttavia preda da sempre e ormai quasi disossata da trasversali politici strapagati e rispettive orde di contorni pubblici e privati, di mercenari, di arroganti, sprezzanti, corrotti, concussori, commistionati, arraffatori e venditori di concittadini.
E purtroppo la fatidica mia frase spesso conclusiva nei miei articoli o post: FINO A CHE DURA (durano adesso i soldi dall’Europa e la forzosa da sempre estorsione fiscale); o ancora: COME SE NE ESCE ?
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