Ci siamo occupati ieri della dell’operazione “Pandora”, eseguita dai Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, che ha portato tra l’altro all’arresto del sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, alla sospensione per un anno dagli incarichi del vicepresidente della Regione Siciliana e assessore agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea, Luca Rosario Luigi Sammartino, all’epoca dei fatti contestagli deputato regionale del Partito democratico e in atto deputato della Lega, continuando pertanto a prendersi lo stipendio di parlamentare anche in tale periodo, salvo altre decisioni giudiziarie, di sospensione dagli incarichi regionali. L’inchiesta configura reati per corruzione e presunte infiltrazioni mafiose e di corruzione nel Comune di Tremestieri Etneo, il cui sindaco, Santi Rando, un poliziotto da anni in aspettativa, è stato arrestato per scambio elettorale politico-mafioso. Il sindaco Santi, nel tempo, è stato eletto 5 volte a primo cittadino, grazie a un “pilastro” (come ne diceva il vicepresidente della Regione), tale Pietro Cosentino, consigliere comunale, finito adesso in carcere in questa inchiesta poiché ritenuto il referente del clan Santapaola-Ercolano a Tremestieri Etneo, con il quale si sarebbe “adoperato per garantire il rispetto di precisi accordi elettorali propedeutici all’elezione” di Rando. Cosentino, sempre secondo gli Inquirenti, all’epoca dei fatti contestati, sarebbe sceso in campo alle europee su richiesta di Sammartino per far votare Caterina Chinnici -che nell’inchiesta viene dichiarata estranea a i fatti- figlia del giudice Rocco, assassinato dalla mafia e candidata in quegli anni con il Pd, ora da qualche anno passata Forza Italia. Posto ai domiciliari Giovanni Naccarato, dirigente del Comune, l’architetto Puccio Monaco, all’epoca dei fatti consulente a titolo gratuito del sindaco, l’ingegnere Paolo Di Loreto e lo storico consigliere d’opposizione Mario Ronsisvalle, poi transitato tra i sostenitori di Rando alle amministrative del 2021. Rando e Ronsisvalle sono stati sospesi dell’incarico di amministratori dal Prefetto di Catania.
La sospensione del vicepresidente della Regione; l’arresto di un sindaco; corruzione; mafia
Su Sammartino va aggiunto che ha attraversato tutto l’arco partitico, dall’Udc, al Pd, a Italia dei Valori (un partito politico italiano fondato nel marzo 1998 da Antonio Di Pietro, ex magistrato delle indagini dei primi anni 1990 denominata “Mani pulite” che portò alla luce un sistema di potere politico nazionale basato sulla corruzione) e in ultimo nella Lega con la lista “Prima l’Italia Salvini Premier”. Le accuse della Procura di Catania, sulla scorta delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Silvio Corra, ritenuto attendibile dagli Inquirenti, sono che Sammartino avrebbe incontrato, nel 2015, esponenti di vertice del clan mafioso Santapaola. Il Corra ha dichiarato ai magistrati dell’inchiesta che aveva personalmente accompagnato uno dei capi del predetto clan, Francesco Santapaola, a casa di Vito Romeo (fratello della moglie di Pietro Cosentino, arrestato per associazione mafiosa ed estorsione, considerato in quegli anni dagli investigatori un braccio destro del boss Francesco Santapaola. Dipendente comunale nella nettezza urbana a Tremestieri Etneo, pare con un buon stipendio). Dopo quell’incontro, Pietro Cosentino, sarebbe stato invitato da Rando e Sammartino a rinunciare alla carica di vicesindaco ottenendo in cambio la sistemazione lavorativa dei figli. Nel 2018, il Corra sarebbe stato contattato dal Francesco Santapaola per una riunione con il candidato a sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, un cognato di Romeo e un’altra persona di cui forniva una descrizione fisica, ma di cui non sapeva altro. Corra ha aggiunto che in un paio di occasioni a queste riunioni aveva visto arrivare anche un altro soggetto che, nell’album fotografico esibitogli, riconosceva nella fotografia raffigurante l’effige di Sammartino, ma di cui non sapeva il nome, ricordando di averlo visto una o due volte. Alla riunione Corra non ha partecipato, ma avrebbe appreso poi da Romeo che avrebbero appoggiato il candidato sindaco poiché avrebbe portato a loro lavoro e soldi. Scrive il Gip, Carla Aurora Valenti, su Sammartino: «Senz’altro allarmante e indicativo di una personalità incline a commettere azioni delittuose è il comportamento dell’indagato, diretto alla ricerca di informazioni sull’esistenza di indagini a suo carico, anche istigando altri a commettere reati pur di fornirgliele». Il Giudice sottolinea inoltre «la gravità dei delitti di corruzione propria commessi, la capacità del Sammartino di incidere pesantemente nelle scelte dell’amministrazione comunale di Tremestieri Etneo, la sua condivisione del progetto che avrebbe alterato le regole di un’onesta competizione elettorale, progetto alla cui realizzazione ha collaborato attivamente, traendone anche benefici personali».
La sospensione del vicepresidente della Regione; l’arresto di un sindaco; corruzione; mafia
Sammartino è alla sua terza legislatura, avendo iniziato la carriera politica nel 2012 a 27 anni nel centrosinistra per poi, negli ultimi tempi transitare al centrodestra nella Lega di Matteo Salvini. Alla sua seconda legislatura sempre nel centrosinistra era stato il primo eletto in Sicilia con oltre 32 mila preferenze. Sarebbe stato avverso alla ricandidatura di Nello Musumeci a presidente della Regione Siciliana. Di recente dopo il passaggio alla Lega ha avuto scontri anche con l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, leader del Mpa (Movimento per l’Autonomia) tanto che, pare, conseguentemente Lombardo ha rotto l’accordo con la Lega. La madre di Sammartino ha un incarico di vertice nella clinica Humanitas. Nell’inchiesta emerge anche che Sammartino era preoccupato di essere spiato e ascoltato. Per questo motivo aveva incaricato un luogotenente dei Carabinieri in congedo di scoprire la presenza di eventuali microspie nei suoi uffici e, quest’ultimo, aveva chiamato per aiutarlo un appuntato in servizio nella sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Catania, oltre a servirsi di un rilevatore di frequenze. Ora anche i due militari sono indagati. Non riuscirono tuttavia a rinvenire le cimici che, invece c’erano, nascoste molto bene, tanto che li hanno pure registrati mentre le cercavano.
ESTRANEO AI FATTI E FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA
Il vicepresidente della Regione Siciliana e assessore agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea, Luca Rosario Luigi Sammartino, si è dimesso e si è dichiarato estraneo ai fatti manifestando piena fiducia nella Magistratura.
NOTA
Giova precisare che la responsabilità penale delle condotte elencate sarà definita solo dopo l’emissione di eventuali sentenze passate in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.
L’OPINIONE
Sorge spontanea la domanda: ma se i reati sono così gravi, come si apprenderebbe, perché il GIP, stando sempre a quanto si apprende, avrebbe respinto la richiesta di arresto della Procura, decretando unicamente la sospensione per un anno dagli incarichi regionali, provvedimento, è da ritenersi, che non inficia neppure lo stipendio di deputato ?
Si tratta di una, per carità, legittimissima, interpretazione giuridica, oppure, sono le norme italiane (anche innumerevoli, affastellate, confuse, incomplete, forse anche volutamente) che, mentre vessano, se non anche perseguitano, i comuni cittadini, quelli ovviamente civili, i quali hanno anche da perdere esistenzialmente, familiarmente, lavorativamente e patrimonialmente, di contro salvaguardano di tutta evidenza i trasversali “papaveri” della politica, istituzioni, che sono notoriamente gli analoghi che nei Governi e Parlamenti, da decenni, pressoché ostentatamente, quasi con sprezzante esibizione di forza forzosa, si “preordinano” tali norme ?