Non è la prima volta che delle auto si scontrano con dei cinghiali nelle Madonie (catena di monti nella provincia palermitana con le vette più alte dell’Isola). Pressoché ogni mese si registrano di questi incidenti poiché i cinghiali continuano a diffondersi particolarmente in quelle zone montuose arrivando regolarmente a valle, nei paesi e anche alla periferia del capoluogo siciliano, creando anche parecchia preoccupazione tra i residenti e automobilisti.
All’inizio di aprile nella tarda serata di giovedì 4 intorno alle 22 lungo la strada statale 120 per Gangi (PA), un grosso cinghiale si era scontrato con una punto grigia. L’animale è morto e l’auto è andata quasi distrutta.
Qualche giorno addietro, in ben due località sono avvenuti analoghi impatti.
Un’Audi sulla statale 113, sabato 6 maggio nei pressi della stazione di Cerda (PA), si è scontrata con un grosso cinghiale che è morto. L’auto si è addirittura cappottata danneggiandosi mentre l’uomo alla guida se l’è cavata con alcune escoriazioni e un grande spavento.
Altro analogo incidente giorni addietro, sempre sulla strada statale 113, un grosso cinghiale di oltre 70 chili ha urtato violentemente contro due autovetture che da Termini Imerese (PA) procedevano in direzione Sciara (PA). L’animale è morto rimanendo sul bordo della strada fino a tarda sera. Le due auto, una Golf e una Panda, hanno riportato notevoli danni mentre i rispettivi conducenti e passeggeri non hanno avuto conseguenze.
L’allarme cinghiali è ormai in tutta l’Isola, da Palermo a Messina, in quanto questi animali si sono oltremodo riprodotti raggiungendo anche dimensioni ragguardevoli e per nutrirsi scendeno dai monti a basse quote e tra le abitazioni e nei terreni agricoli, causando in questi ultimi parecchi danni e perisno ferendo anche le persone.
Lo scorso mese di novembre al bivio di Sciara (PA), un cinghiale di circa 80 chili ferito alla bocca, ha aggredito un carabiniere che lo ha ucciso.
Nel mese di marzo il sindaco di Castelbuono (PA), Mario Cicero, ha riferito che si stava concludendo un accordo con un’azienda toscana interessata a 4-5 mila carcasse di cinghiali all’anno da trasformare in sughi per consumo umano. La cattura dei cinghiali avverrebbe attraverso gli addetti accreditati dal Parco delle Madonie e dall’azienda foreste demaniali che, conta già ben 188 cosiddetti sele-controllori iscritti negli apposti elenchi istituiti dagli enti competenti, saranno predisposti e installati recinti e chiusini di cattura in area di Parco che permetteranno anche di intervenire nel settore turistico, tutelando i visitatori durante le escursioni all’aperto.
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