Alcuni giorni addietro una gita d’istruzione in Puglia di circa 150 persone, tra docenti e studenti, dell’istituto Ettore Majorana di Milazzo, è divenuta pressoché un incubo. Sessanta di loro hanno iniziato ad accusare forti dolori addominali, nausea e vomito. Per diversi sono intervenuti i medici del 118, mentre per alcuni è stato necessario il trasferimento al pronto soccorso. I primi malesseri si erano manifestati nel pomeriggio di mercoledì scorso mentre la scolaresca si trovava tra Fasano (Brindisi) e Alberobello (Bari), tanto che c’è stata una prima chiamata al 118. Ma poi il susseguirsi dei medesimi sintomi negli altri studenti ha allarmato gli insegnanti che hanno subito chiamato i soccorsi che sono arrivati con sei ambulanze sul luogo. Tuttavia con il passare dei minuti è cresciuto il numero dei ragazzi con gli stessi disturbi. Tutti i pazienti che hanno iniziato a manifestare i sintomi sono stati dapprima visitati nel punto medico, allestito nella struttura ricettiva, ma per sedici di loro si è dovuto ricorrere a cure e trattamenti nel punto di primo intervento di Fasano e nel Pronto soccorso di Ostuni. Il giorno dopo comunque l’emergenza è stata considerata conclusa e tre pullman hanno iniziato il viaggio di rientro in Sicilia. Erano rimasti ancora otto i pazienti a Fasano e a Ostuni, sotto osservazione, ma che una volta terminate le cure sono rientrati. Il gruppo di studenti accompagnato da diversi docenti era partito da Milazzo lo scorso 25 Marzo e dopo una tappa a Matera avrebbe fatto rientro. Alla notizia dell’accaduto diversi genitori si sono messi in auto e hanno raggiunto i loro figli nel centro pugliese per riportarli a casa. Starebbero adesso tutti meglio, seppure alcuni tra i rientrati sarebbero ancora in osservazione all’ospedale Fogliani di Milazzo. Nel frattempo si susseguono gli accertamenti, insieme alle ispezioni dei Nas dei Carabinieri, per comprendere cosa abbia provocato l’intossicazione, tanto più, pare, che non ci sarebbero stati casi analoghi tra i clienti dell’albergo ove alloggiavano gli studenti. Il Sian (Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione) e il Siav (Servizio veterinario di igiene degli alimenti di origine animale) hanno inviato all’Istituto zooprofilattico di Putignano un campione di carne di pollo e uno di arrosto di carne di suino e, all’Arpa, i tamponi ambientali effettuati su superfici di lavoro nonché un campione di acqua del rubinetto della cucina dell’albergo, come si legge in una nota del Dipartimento di Prevenzione di Brindisi. Il disturbo accusato potrebbe essere stato Gastroenterite da salmonella. La diagnosi, pare, sarebbe stata accertata dalle analisi eseguite su una delle partecipanti alla gita, che è anche stata tra le prime a sentirsi male e che poi è rientrata a Milazzo. Si attende comunque l’esito dei controlli in corso per capire cosa realmente sia accaduto. L’ipotesi al momento rimane quella che studenti e docenti abbiamo mangiato del cibo contaminato subendo l’intossicazione alimentare.
Nell’immagine di copertina il Pronto soccorso di Ostuni in provincia di Brindisi in Puglia.