Nuova indagine per il commissario Giacomo Costante e per il professore Tancredi Serravalle. Delitti e intimidazioni scuotono la tranquilla Acireale
Incidenti mortali, efferati delitti, intimidazioni mafiose. Alla nuova indagine del duo Costante-Serravalle, nato dalla penna dello scrittore Vincenzo Maimone, non manca proprio nulla. Avevamo lasciato il commissario tra la vita e la morte al termine de”La variabile Costante”, lo ritroviamo, alla fine della convalescenza, in servizio a ricomporre i tasselli di un vero e proprio rompicapo, nel nuovo romanzo di Maimone “Sicilia terra bruciata” (Fratelli Frilli Editori, 274 pagine, € 12,90). Al suo fianco l’amico Tancredi Serravalle, professore di filosofia, scortato dal suo “demone socratico”.
Ancora una volta a far da magnifica quinta scenografica ai delitti, è Acireale, il suo barocco e le sue vie che si tingono di “noir” e nelle quali risuona la magnifica voce di Édith Piaf. L’ironia, a volte amara, di Maimone, dipinge sicilianissimi e pittoreschi personaggi, ma anche un territorio magnifico e, al contempo, violentato da incuria e inciviltà. Da leggere tutto d’un fiato.
Vincenzo Maimone (Messina, 1970) si è laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Messina. È Ricercatore in Filosofia politica presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania. È autore di vari saggi e articoli su riviste scientifiche e della monografia La società incerta. Liberalismo, individui, istituzioni nell’era del pluralismo (Rubbettino, Soveria Mannelli 2002). Ha pubblicato tre romanzi, Un nuovo Inizio (Sampognaro e Pupi, 2009) selezionato come semifinalista al Premio Scerbanenco; L’ombra di Jago (Sampognaro e Pupi, 2011); La variabile Costante (Fratelli Frilli Editori, 2014), romanzo finalista al “Tolfa Gialli & Noir 2015” e vincitore del “Premio Romiti 2015 – Sezione Scrittori Emergenti”. È appassionato di cucina e ama andare in giro in sella alla sua Harley Davidson.