Accolto l’invito di due cittadine, Sabrina Seminara e Agata Greco, ad essere vicini a chi ne ha bisogno
È stata presentata oggi, al Palazzo municipale di Biancavilla, l’iniziativa “Stop allo Spreco”, che prevede l’utilizzo del cibo prodotto e non venduto da parte dei commercianti della ristorazione, ma non solo, che lo consegneranno alle fasce indigenti della popolazione. Così come preannunciato nei giorni scorsi dall’amministrazione Bonanno, è stato accolto l’invito di due cittadine biancavillesi, Sabrina Seminara e Agata Greco, ad essere vicini a chi ne ha particolarmente bisogno consegnando a domicilio alimenti che, altrimenti, andrebbero gettati perché in esubero a panifici, bar e ristoranti. Al momento si partirà proprio dall’apporto dei panificatori di Biancavilla: una decina, quelli che hanno aderito – ad oggi – all’iniziativa.
“Perché gettare il pane della sera e non darlo a chi ne ha bisogno? Perché gettare tutto nella pattumiera?”, si chiedono le due volontarie. Che proseguono: “Tante persone si sono già interessate a collaborare con noi dal punto di vista organizzativo e umano. Vorremmo lanciare un messaggio forte: evitiamo sprechi anche nelle nostre case”.
Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il responsabile dell’Area servizi sociali, Salvatore Leonardi e l’assessore al ramo, Alfio Stissi, il quale ha puntualizzato: «L’amministrazione si è messa subito a disposizione. Ritengo che questa possa essere una iniziativa che sarà d’esempio per tanti e sono convinto che vedrà il coinvolgimento di moltissimi concittadini».
Il Comune di Biancavilla ha messo a disposizione un mezzo di trasporto ed un locale che avrà la funzione di “punto d’appoggio” all’interno di Villa delle Favare.
«C’è un problema di povertà – spiega il sindaco Antonio Bonanno – e anche se questa non è certamente la soluzione, diventa però un aiuto concreto. Di certo, non si rimane con le mani in mano a guardare senza fare nulla. E’ un progetto che vuole essere un esempio e che può fare da apripista: mi auguro che da qui a breve possa essere raccolto un messaggio di coinvolgimento che ci chiama tutti, direttamente, in causa».