Il sindacato di base non è d’accordo con il riordino delle carriere e con la distribuzione economica
I Vigili del fuoco dell’Usb (Unione sindacale di base) dichiarano lo stato d’agitazione nazionale di categoria, in vista di un prossimo sciopero su tutto il territorio italiano. Alla base dell’agitazione il contratto nazionale che il sindacato, in una nota, ritiene «un’esigenza, oltre ad essere un diritto, negato da troppo tempo a una categoria (dal 2009), la nostra, che ha vissuto una fase di riordino che continua, imperterrito, a peggiorare le condizioni di vita sui luoghi di lavoro».
L’Usb, dopo aver sottolineato che le pessime condizioni di lavorodichiara lo stato di agitazione poiché il sindacato non è «d’accordo con il riordino delle carriere e la distribuzione economica presentata dall’amministrazione e contenuta dal pre-accordo firmato con i sindacati consenzienti».
Infine l’Usb scrive: «Dal territorio (Agrigento ed Alessandria in primis) riceviamo continui segni negativi riguardanti la mancata applicazione degli accordi nazionali sulle leggi speciali e mobilità ordinaria. I nuclei sommozzatori continuano a vivere un futuro incerto e sotto la scure della produttività (Catania e Brindisi in primis). Gli attacchi ai nostri delegati di posto di lavoro (Prato e Livorno in primis) vedono la scrivente costantemente sotto pressione sul versante tutela dei diritti sindacali. La Formazione è uno strumento produttivo e non di riconoscimento professionale, oltre ad essere mal distribuita sul territorio creando di fatto lavoratori “super qualificati” ed altri alla stregua di “manovali”. Vi è un continuo uso dei vigili del fuoco in azioni di ordine pubblico, “poco chiare” (in primis sfratti)».