In manette il 45enne Massimiliano Di Bella che ha dato fuoco alla padrona di casa per lo sfratto. La donna, un’insegnante nota in città, ha riportato ustioni di primo, secondo e terzo grado. Non è in pericolo di vita
Si trova già recluso nel carcere catanese di Piazza Lanza, Massimiliano Di Bella il 45enne che stamattina, ad Adrano poco dopo le 8, ricevuto lo sfratto esecutivo, ha dato fuoco alla sua padrona di casa nello stabile di via Fermi, angolo con piazza Saragat (non distante dalla scuola “Mazzini”), in cui vivevano vittima e piromane.
La donna, un’insegnante in pensione di 67 anni – P.D. le iniziali – molto nota in città, appena aperta la porta della sua abitazione, posta al secondo piano, si è vista gettare addosso il liquido infiammabile a cui Di Bella ha dato fuoco con un accendino. La signora non si è fatta prendere dalla paura, anzi: la sua pronta reazione le ha salvato la vita. Si è, infatti, recata in bagno e, aperto il rubinetto della doccia, ha spento le fiamme evitando di diventare una torcia umana. Dopo è uscita sul balcone chiedendo aiuto a gran voce, mentre il suo attentatore è andato a costituirsi presso il Commissariato di Polizia di via della Regione.
La 67enne è stata ricoverata dapprima all’Ospedale Maria Santissima Addolorata di Biancavilla e poi nel Centro grandi ustionati del Cannizzaro di Catania. Dopo gli accertamenti i medici hanno riscontrato ustioni su varie parti del corpo di primo, secondo e terzo grado. Non è in pericolo di vita e la prognosi è di trenta giorni. Anche l’attentatore ha riportato delle bruciature in diverse parti del corpo.
Ingenti danni sono stati, invece, subiti dall’appartamento dove le fiamme si sono propagate. Solo l’intervento dei Vigili del Fuoco ha domato il rogo. Sul posto anche gli operatori del 118, Polizia, Carabinieri e Vigili Urbani.
Massimiliano Di Bella deve rispondere di tentato omicidio, incendio doloso e danneggiamento di abitazione. Da circa due anni non pagava l’affitto dell’appartamento al piano terra dove risiedeva e che è di proprietà dell’insegnante, per il quale era stato avanzato lo sfratto divenuto esecutivo.
Di Bella potrebbe rispondere anche di premeditazione in quanto si è recato in casa della pensionata con in mano il liquido infiammabile.