Vasca di eternit, materasso, immondizia: uno scenario desolante
Belpasso è il comune etneo top per la raccolta differenziata e fra i più efficienti di tutta la Sicilia. È questo il refrain che ci siam sentiti ripetere in questi anni in cui l’emergenza rifiuti è diventata strutturale in tutta la nostra regione e che ha visto le amministrazioni a tutti i livelli non riuscire a frenare inciviltà ed evasione e a favorire un ciclo virtuoso. Se Belpasso è un comune che ha ben operato, vi è un dettaglio che non sfugge a chi frequenta il suo territorio comunale: le periferie sono letteralmente invase dai rifiuti.
Probabilmente chi svolge la differenziata la fa bene e si spiegano così le alte percentuali, mentre chi non la esegue trova più comodo abbandonare i rifiuti nelle periferie. Il territorio è disseminato da microdiscariche e uno dei luoghi più tormentati è la provinciale 4 nel tratto per Santa Maria di Licodia. Percorrendola in direzione del comune licodiese, in territorio di Belpasso, poco prima della curva a “U” in cui, a una estremità è ubicato un altarino con tre immagini sacre, ai margini della strada è stato abbandonato dall’incivile di turno un materasso.
Affrontando la curva, il bordo è una discarica a cielo aperto, mentre nei pressi dell’altarino da due anni e mezzo è presente una vasca di eternit che iniziammo a segnalare nei nostri articoli nell’aprile del 2018, quando sulla poltrona di sindaco sedeva Carlo Caputo (rileggi l’articolo) e che abbiamo continuato a segnalare anche all’attuale primo cittadino Daniele Motta (rileggi l’articolo). La strada è di proprietà della Città Metropoliana di Catania, per cui, come già avvenuto in passato, il sindaco Motta chiamerà in causa l’inefficiente ente che ha rimpiazzato la Provincia Regionale di Catania.
Al sindaco di Belpasso abbiamo chiesto una dichiarazione. Ci ha risposto così: «Per le situazioni che comportano un pericolo per la salute pubblica interverremo noi e, in seguito, ci rifaremo nei confronti della Città Metropolitana. Per le altre situazioni che riguardano il decoro scriveremo ancora una volta alla Città Metropolitana che non può far finta di non sentire».
FOTO DI CHIARA LUCIA GERMENÀ