L’associazione culturale scrive: “Aprire l’Ospedale di Biancavilla entro marzo, basta rinvii”
L’associazione culturale Symmachia ha pubblicato oggi una nota stampa durissima, contro quello che sembrerebbe essere l’ennesimo rinvio del taglio del nastro della nuova struttura ospedaliera di Biancavilla, annunciato dallo stesso assessore alla Salute della Regione Siciliana Ruggiero Razza per il prossimo 19 Marzo. “Se l’Ospedale di Biancavilla non aprirà entro marzo, mobiliteremo i cittadini del comprensorio – scrivono nella nota stampa – e faremo una grande manifestazione di piazza, perché, adesso, siamo davvero stanchi di continui rinvii, dopo anni di attese infinite”. La stessa associazione si è spesso mobilitata su questioni di interesse collettivo e, non secondariamente, soprattutto per l’apertura del nosocomio che da diverso tempo risulta essere pronto, ma che per motivi ancora poco chiari non riesce ad aprire le proprie porte all’utenza del comprensorio.
Dalla stessa nota si apprende come l’ospedale è “ormai pronto da alcuni mesi per ospitare i reparti, tra cui quello nuovo di Rianimazione, oltre alle nuove sale chirurgiche, con attrezzature moderne e macchinari impacchettati, e agli ambienti più confortevoli per i pazienti e per il personale medico e paramedico”. Sul piede di guerra Vincenzo Ventura, Antonio Cacioppo e Calogero Rapisarda, componenti dell’Associazione, che spiegano “pare che ci siano due nuove date possibili per l’inaugurazione, tra il 23 e il 26 marzo: ciò che a noi interessa è che si apra al più presto, entro questo mese, senza altri incomprensibili rinvii, anche perché se si dovesse rimandare ancora, questa volta scenderemo in piazza”.
Una situazione veramente incresciosa, quella dell’ospedale biancavillese, il cui taglio del nastro ha subito diversi rinvi inspiegabili. Symmachia, in questi giorni, sta anche ascoltando diversi cittadini attraverso un contatto diretto in molti quartieri di Biancavilla e Adrano. Sarebbe nelle loro intenzioni, il coinvolgimento dell’intera popolazione che ruota attorno a questa “cattedrale nel deserto” attraverso una manifestazione che possa convincere chi di dovere all’apertura della struttura. “Incontreremo il presidente della Regione nei prossimi giorni – spiegano Ventura, Cacioppo e Rapisarda – confidiamo che possa trovarsi una soluzione perché vogliamo scongiurare il rischio di vanificare gli sforzi compiuti fino ad oggi dall’Asp e le ingenti risorse pubbliche investite fino ad oggi. Al presidente Musumeci illustreremo pure la nostra proposta per la sanità che passa dal potenziamento del 118, degli ambulatori del Pta di Adrano, alla realizzazione della pista dell’elisoccorso già progettata e finanziata, alla realizzazione di “screening” per i tumori alla pleura mediante iniziative ambulatoriali e di prevenzione per la fluoroedenite”.