Si ritenta oggi. Giuffrida: «Un puparo ha agito in maniera scientifica la convocazione per far sì che manchi dalle file dell’opposizione la consigliera Vasta»
Consiglio comunale che, sul bilancio, non decide quello di domenica 2 ottobre convocato per le 9:30. All’appello ne risultano presenti 18 su 20. Assenti, Mario Amato e Ada Vasta che ha dato alla luce il 29 di settembre scorso il piccolo Antonio D’Asero (approfittiamo per fare i nostri migliori auguri e quelli di tutta la redazione di Yvii24 alla neomamma e al papà Francesco). Ad inizio seduta il Presidente Vincenzo Cantarella ha invitato l’assise a osservare un minuto di silenzio per le vittime del Terremoto di Amatrice e altri comuni del 24 agosto scorso.
Subito dopo, in pregiudiziale, il consigliere Salvatore Giuffrida ha attaccato il presidente poiché la convocazione del consiglio non ha rispettato gli impegni assunti in conferenza dei capogruppo in quanto – ha detto Giuffrida – «le date sono state modificate in maniera furbesca» (sembrerebbero esserci fotocopie che indicano una data diversa da quella della convocazione).
Per Giuffrida in «maniera scientifica è stata studiata la convocazione per far sì che manchi dalle file dell’opposizione proprio la consigliera Vasta per il recente parto; il commissario ad acta ha infatti detto che non c’è urgenza visto che c’è tempo fino al 21 ottobre». Giuffrida ha pure annunciato la proposta che si apprestava a fare la consigliera Grazia Ventura di rinvio per permettere la piena partecipazione di Ada Vasta, proponente e firmataria di alcuni emendamenti.
E Grazia Ventura ha proposto il rinvio della seduta al 7 ottobre alle ore 19:30. Con un colpo di scena, per fugare ogni dubbio sulla sua buona fede nella convocazione, il Presidente Cantarella ha votato la proposta di rinvio, forse furbescamente in quanto sapeva già che non passava, com’è avvenuto, per i 9 voti favorevoli e i 9 contrari.
A questo punto prima Giuffrida e poi il consigliere Dino Furnari, vista la buona volontà del presidente che aveva votato a favore, hanno spostato il tiro definendo che tutta questa manovra non fu architettata dallo stesso Cantarella ma da un puparo della politica (cosi viene definito), riferendosi chiaramente al sindaco Pippo Glorioso che, prendendo la parola, ha detto: «Se puparo della politica era riferito a me prenderò i dovuti provvedimenti, e ricordo che governo questa città da otto anni, per cui puparo ero anche quando con me c’erano i due consiglieri e Furnari era addirittura il Presidente del Consiglio comunale. Se non era riferito a me, sono disposto a chiedere scusa ai consiglieri che hanno usato questo termine. A questo punto i consiglieri dicano chi è il puparo – ha chiuso Glorioso –».
Entrati nel primo punto all’ordine del giorno constatata la mancanza del numero legale (la minoranza aveva già abbandonato l’aula) la seduta è stata rinviata di un’ora e poi a oggi alle 9.