Intervento dell’avvocato Andrea Ingiulla sulla situazione covid-19 all’ospedale “Maria Santissima Addolorata”
Egregio Direttore,
ho seguito la polemica che ha visto contrapposta la sua alle altre testate giornalistiche di Biancavilla, in merito alla chiusura del pronto soccorso dell’Ospedale M.SS.Addolorata. Io non intendo prendere le sue difese (non ne ha bisogno), né ho il compito di stabilire chi abbia torto o ragione. La vicenda in questione, però, mi sollecita alcune brevi considerazioni. La prima è che, comunque si siano svolti i fatti, appare ormai evidente che il sindaco di Biancavilla non viene in alcun modo tenuto in considerazione dai vertici dell’ASP di Catania, nonostante egli sia per legge la massima autorità sanitaria locale e dovrebbe fare parte della catena di comando.
Le uniche informazioni che gli vengono fornite sono soltanto quelle relative al numero dei positivi, tanto per fargli fare le solite dichiarazioni paternalistiche alla stampa locale, con cui tenta di rassicurare la popolazione sul fatto che la situazione sia sotto controllo. Bisogna arrendersi all’evidenza, pertanto, e rassegnarsi al fatto che il nostro sindaco non riesce in alcun modo ad incidere sulle scelte di politica sanitaria, del tutto autonomamente adottate dall’ASP (vedasi individuazione ospedale Covid, chiusura di reparti, ecc.).
La seconda considerazione è che il nostro sindaco (ma per la verità anche quelli dei paesi vicini) non riesce nemmeno ad assolvere ai compiti che per legge gli sono assegnati, e che ricadono interamente nella sua sfera di responsabilità. Ieri sera, mentre mi recavo in macchina ad Adrano, ho visto orde di ragazzini che passeggiavano in massa lungo le vie cittadine, tutti rigorosamente senza mascherina, e che creavano assembramenti in palese violazione e disprezzo delle regole vigenti.
Ho provato un forte senso di rabbia perché pensavo che, per colpa di alcuni sconsiderati, la curva dei contagi sembra ormai fuori controllo; parecchie persone rischiano di ammalarsi e perdere la vita; numerosi padri di famiglia rischiano di perdere il posto di lavoro; che siamo stati costretti a chiudere le scuole perché ritenute occasione di contagio, quando gli stessi utenti poi vanno in giro indisturbati la sera, senza il rispetto di quelle regole che almeno a scuola gli vengono imposte. Mentre provavo rabbia verso questi ragazzini sconsiderati che vedevo in giro, ho provato un senso di rabbia ancora più forte nei confronti di chi dovrebbe effettuare i controlli e fare in modo che ciò non accada.
Sono rimasto sconcertato nel vedere che i nostri paesi, nelle ore serali, diventano terra di nessuno dove ognuno può fare quello che vuole, certo della propria impunità perché tanto non vi è nessuno che controlla. A questo punto mi sono chiesto cosa ci stanno a fare i sindaci, che senso hanno le istituzioni, l’imposizione delle regole restrittive, se poi i nostri primi cittadini la sera dormono sogni tranquilli, disinteressandosi totalmente di quanto avviene in giro. Vorrei ricordare al sindaco Bonanno che non serve a niente fare uscire una tantum la squadra dei vigili urbani, tanto per fare un bell’articolo sul giornale locale, ma occorre un’attività di vigilanza costante e ripetuta tutte le sere, almeno fino a quando i nostri concittadini non decideranno finalmente di modificare spontaneamente le loro brutte abitudini.
Il sindaco di Biancavilla ha detto di recente che nessuno ha la ricetta per uscire dalla pandemia; ci si limita a replicare che almeno lui cominci a fare il suo dovere, garantendo il dovuto controllo delle strade e piazze del nostro paese. Perché una cosa è certa: le norme giuridiche sono volte a regolare la vita dei consociati, ma senza controllo e sanzione rimangono solo parole vuote!
Andrea Ingiulla