Ad annunciarlo l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza
Alla notizia che finalmente, dopo tanti anni, il taglio del nastro della nuova struttura del nosocomio biancavillese “Maria SS. Addolorata” possa essere imminente, si stenta certamente un po’ a crederci. Ma considerato che carnevale è passato da qualche giorno e che, solo in quell’occasione dell’anno, ogni scherzo vale, si vuole credere alle parole fiduciose pronunciate dallo stesso assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, che ha voluto fissare al 19 marzo 2018 la data dell’inaugurazione. L’annuncio è avvenuto durante la conferenza stampa tenutasi sabato scorso all’interno dell’ospedale “Cannizzaro” di Catania, in occasione dell’inaugurazione delle innovative strutture del Centro Gestione Emergenze (sala di controllo delle telecamere a circuito chiuso e di tutti i segnali di allarme del presidio), la nuova Neurologia con Stroke Unit (specificamente rivolta al trattamento dell’ictus grazie alla terapia di trombolisi e alla riabilitazione) e le degenze riqualificate di Utir e Unità Spinale (con una terapia intensiva di otto posti).
Una data che, se confermata, aprirebbe un nuovo capitolo nella tragicomica vicenda che ha portato a scomodare anche il programma satirico Mediaset “Striscia la notizia” attraverso i propri inviati dall’impermeabile giallo, Stefania Petix con il fedele bassotto, che hanno ricostruito tutta la vicenda evidenziando le innumerevoli vicissitudini giudiziarie ed i continui ritardi per la costruzione della struttura. Sono stati 4 gli annunci di apertura in 4 anni, rimasti poi tutti inevasi, che hanno fatto sbottare nel mese di dicembre scorso, anche i componenti della locale associazione culturale Symmachia che in quell’occasione, attraverso una nota indirizzata alla Direzione generale dell’Asp di Catania, si dichiaravano «Pronti alla mobilitazione»; anche il sindaco Pippo Glorioso rivolgendosi all’Asp diceva “Aprite il nuovo ospedale”.
Della non apertura del nosocomio, si era inoltre interessato, nel mese di maggio scorso, anche l’ex onorevole Salvo Giuffrida, componente dell’allora commissione alla sanità all’Ars, il quale inviò una nota abbastanza dura all’ex assessore Baldo Gucciardi e dall’ex Governatore Rosario Crocetta attraverso la quale denunciava «L’ennesimo caso di malgoverno e pessima gestione delle strutture pubbliche». Alcune domande, comunque, rimangono oggi a noi prive di risposta. Con quale personale sarà potenziata la gestione del nuovo ospedale, considerato il fatto che i concorsi nella sanità regionale sono fermi da anni? Si tratterà solamente di un mero “trasferimento” dei reparti dalla vecchia alla nuova struttura, senza attuare quell’effettiva miglioria del presidio etneo, attraverso l’attivazione di nuovi reparti in ambito emergenza-urgenza? Per dare una risposta a queste domande e per scoprire se, quella del 19 marzo, non rappresenterà un “pesce d’aprile” anticipato, non rimane altro che far scorrere i giorni del calendario auspicando che si potrà finalmente immortalare ad eterna memoria, quel fatidico taglio del nastro atteso da più di un decennio e rigorosamente rimandato per non ben chiare motivazioni.