L’avvocato Andrea Ingiulla, già consigliere e assessore, interviene sull’esperto del sindaco
In merito al bando di selezione di una risorsa da utilizzare all’interno del costituendo ufficio di staff del sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno, è intervenuto l’avvocato Andrea Ingiulla attraverso una propria nota che pubblichiamo integralmente.
La nota
Bisogna ammettere che il sindaco Bonanno continua a stupirci ogni giorno di più, con le sue trovate a dir poco geniali. Non c’è che dire, a Biancavilla possiamo ritenerci fortunati perché abbiamo la “fantasia al potere”. In questi giorni l’attuale primo cittadino ha annunciato l’istituzione di un posto di collaboratore esterno dell’ufficio di staff del sindaco, da ricoprire mediante una selezione pubblica dai contorni veramente grotteschi.
È bene premettere che questo incarico, della durata provvisoria di un anno (ma che ovviamente verrà prorogato in futuro), non è a titolo gratuito ma graverà sulle casse comunali, per cui vi si dovrà fare fronte con le ordinarie entrate dell’ente. In pratica, ciò significa che questo nuovo “collaboratore” verrà pagato con i soldi che i cittadini biancavillesi pagano al comune a titolo di IMU, di tassa per la spazzatura, di oneri di urbanizzazione, che dovrebbero essere utilizzati per riparare le strade piene di buche ed in generale per rendere più bella la nostra cittadina. È del tutto evidente che non possiamo rimanere silenti di fronte a cotanto spreco di denaro pubblico, per cui mi sia consentito di fare le seguenti doverose considerazioni.
La prima domanda che mi viene spontanea è se sia legittima ed opportuna l’istituzione di tale figura in un comune di ridotte dimensioni come Biancavilla, che di per sé già può contare su un sindaco, cinque assessori (anche se per legge ne bastavano quattro), un ufficio di gabinetto composto da due dipendenti comunali, un portavoce del sindaco (collaboratore esterno retribuito con € 1000,00 al mese).
La risposta, ovviamente negativa, proviene dalla stessa Corte dei Conti, la quale ha giustamente affermato che “…la sussistenza di un regolamento che configura la possibilità di istituire questa tipologia di ufficio, sul piano genetico del rapporto, è un presupposto necessario ma non sufficiente…”; in concreto si deve infatti verificare se la complessità organizzativa dell’ente giustifichi la necessità dell’istituzione dell’ufficio di staff, che diversamente “…finirebbe per duplicare le funzioni o, addirittura, per sostituire quelle intestate all’Organo di governo dell’ente. Ciò significa che l’ente non può prescindere da una valutazione sulla complessità della struttura organizzativa dell’ente medesimo che, a sua volta, è direttamente connessa alle dimensioni dell’ente locale (ampiezza e complessità degli apparati)…” (si veda in termini Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per la Basilicata, deliberazione n.38/2018 del 15.11.2018; idem sezione Lombardia n.389/2016/PRSE).
Il principio affermato dai giudici contabili dice in sostanza che, a prescindere dall’esistenza di una norma regolamentare che consenta l’istituzione dell’ufficio di staff (nel caso l’art.7 del regolamento comunale sull’ordinamento di uffici e servizi), la legittimità del conferimento dell’incarico è comunque subordinata alla valutazione circa la complessità della struttura organizzativa del comune e quindi della valutazione circa l’utilità che tale figura può apportare all’ente. Nel caso di specie, come visto sopra, non ricorrono in alcun modo i presupposti richiesti dai giudici contabili, sia perché il comune di Biancavilla è un ente di ridotte dimensioni che non ha una struttura organizzativa complessa, sia perché comunque esiste già una pletora di soggetti che ben potrebbe assolvere ai compiti demandati al futuro collaboratore che il sindaco di Biancavilla si appresta a nominare.
L’inutilità dell’incarico, del resto, si evince chiaramente dai compiti che dovrebbero essere affidati al collaboratore esterno. Nell’avviso di selezione pubblica è riportato che il candidato prescelto dovrà “…Occuparsi delle relazioni interne ed esterne, supportare il Sindaco nei processi partecipativi con la cittadinanza e le istituzioni locali, e che, inoltre, supporti il Sindaco nell’elaborazione ed attuazione delle politiche pubbliche, svolgendo attività di raccordo tra vertice politico ed amministrativo…”.
Cosa significa tutto questo? Qualcuno è in grado di comprendere quali siano i reali compiti che dovrà espletare questa figura? Delle relazioni esterne non se ne occupa già il portavoce del sindaco, lautamente retribuito? E cosa dire dell’attività di supporto al sindaco nell’elaborazione ed attuazione delle politiche pubbliche: per questo non esistono già ben cinque assessori comunali, anche loro adeguatamente retribuiti? Quali politiche pubbliche dovrebbe elaborare il collaboratore esterno, oltre a quelle che già sono demandate per legge alla funzione di governo propria del sindaco e della giunta comunale?
La seconda considerazione riguarda le modalità di reclutamento di questo collaboratore esterno, senza il quale il sindaco e la giunta comunale non sarebbero in grado di svolgere i loro compiti istituzionali. Nell’avviso di selezione è previsto che il candidato, oltre ai requisiti generali, debba possedere: 1) un diploma di scuola media superiore; 2) esperienze maturate nell’ambito delle attività comunali. A questo punto, sorge spontaneo chiedersi che tipo di attinenza abbiano i superiori requisiti con i compiti che dovrebbero essere demandati al suddetto collaboratore; ma anche quale tipo di diploma di scuola media superiore sia attinente con i suddetti compiti.
Cosa serve realmente al sindaco di Biancavilla: un geometra, un maestro di scuola elementare, un perito agrario, un perito industriale, un ragioniere, o un diplomato liceale? Cosa significa avere maturato esperienze nell’ambito delle attività comunali: essere stato sindaco, assessore o consigliere comunale; avere lavorato nei comuni con qualsiasi mansione; essere un esperto di diritto amministrativo e/o di scienza della pubblica amministrazione? Quale, tra queste figure professionali, sarebbe meglio in grado di supportare il sindaco nei delicati ed essenziali compiti sopra indicati?
Francamente, non mi sembra che questi sopra elencati siano criteri oggettivi in base ai quali potere effettuare una selezione pubblica trasparente e soprattutto per individuare la figura professionale di cui necessita veramente il comune di Biancavilla. La spiegazione delle ragioni di tale opacità dei criteri forse è data dallo stesso avviso di selezione, il quale prevede che la scelta del candidato ritenuto idoneo, poi, sarà fatta dal sindaco “a suo insindacabile giudizio” sulla base dei curricula presentati dai candidati.
A mio modesto avviso, il meccanismo di selezione congegnato sembra essere in contrasto con le raccomandazioni fornite dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), la quale ha ritenuto sussistente il rischio connesso all’area di reclutamento del personale, nel caso di “…- previsioni di requisiti di accesso “personalizzati” ed insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire allo scopo di reclutare candidati particolari; – motivazione generica e tautologica circa la sussistenza dei presupposti di legge per il conferimento di incarichi professionali allo scopo di agevolare soggetti particolari…” (si veda all.3 al PNA 2013).
Vorrei inoltre ricordare al sindaco di Biancavilla che, quando si dispone di denaro pubblico, non esiste il libero arbitrio; la valutazione comparativa dei curricula, presentati dagli aspiranti candidati, dovrà essere effettuata nel rispetto dei principi di ragionevolezza e buon andamento, e quindi sulla base di una congrua motivazione della scelta operata. Sono curioso di vedere quale scelta farà il sindaco e sulla base di quale motivazione verrà scelto il candidato ritenuto più idoneo rispetto agli altri. A tale proposito, preannuncio sin da ora la mia partecipazione alla selezione di che trattasi ed invito tutta la cittadinanza a fare altrettanto. I nostri amministratori devono rendersi conto che i cittadini capiscono e che non hanno più alcuna intenzione di rimanere silenti a guardare ciò che avviene all’interno del palazzo comunale.
Andrea Ingiulla