Qualche settimana addietro avevamo scritto di “Cancelleri ex viceministro delle Infrastrutture lascia il M5S”. Ieri l’ex grillino era presente alla convention di Forza Italia al Teatro Politeama (Palermo).
Al riguardo quanto dichiarato dal Renato Schifani di Forza Italia e attuale presidente della Regione Siciliana, ha evidenziato la benevola accoglienza che è stata riservata a Cancelleri “Forza Italia è un partito aperto, così come lo siamo con Giancarlo Cancelleri che è stato un avversario di stile e che io accolgo con piacere. Cancelleri è stato un avversario di Musumeci ma lo ha fatto con stile, un politico che è stato al suo posto istituzionale nell’interesse della Sicilia”.
Cancelleri a in merito a questa sua presenza in FI a detto “Io non ho tradito nessuno. Non ho elettori in questo momento perché non ho nessun incarico. Non sono candidato e non ho alcun ruolo istituzionale, in Forza Italia non porto nulla e il partito non mi sta dando nulla. Non mi porto dietro nessun voto perché non ho debiti elettorali con nessuno. Oggi sono libero di fare le mie scelte. Mi sono sentito apprezzato per il lavoro che ho fatto, pur non essendo esponente del suo partito, Schifani ha riconosciuto i miei sacrifici e i miei sforzi. Tanti mi stanno dicendo che ho fatto la scelta giusta, sia pubblicamente che privatamente, e che sono ben contenti di avermi in questa famiglia. Da oggi comincia un lavoro duro e complicato per dare il mio apporto a una famiglia che è già grande e che ha una sua struttura. Mi metto a disposizione del presidente Schifani e di chi ne avrà bisogno con carattere di attivismo”.
Durante la convention Cancelleri ha applaudito le varie fasi come fosse stato da sempre uno di Forza Italia, segno che si è ben integrato nel partito di Silvio Berlusconi, quest’ultimo ancora ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano per una leucemia di cui soffre da tempo.
Non si è fatto attendere un comunicato dei Cinque Stelle dell’Assemblea Regionale Siciliana “A Giancarlo Cancelleri, che finalmente ha trovato un approdo politico, auguriamo buona vita. Giancarlo ha dato molto al Movimento, ma dal M5S ha ricevuto tutto. Se ha ricoperto incarichi prestigiosi, di certo è solo grazie al Movimento 5 Stelle. Sarebbe pertanto corretto che non sputasse nel piatto dove ha mangiato e sul Movimento che gli ha consentito di uscire dall’anonimato e di fare politica. Sulla sua collocazione finale evitiamo di fare commenti, se il partito che gli ha dato ospitalità, e in cui evidentemente si rispecchia, è il partito di Berlusconi, Dell’Utri e Schifani, la cosa si commenta da sola. E in maniera eloquente”.
L’OPINIONE
La lampante crisi dei Cinque Stelle – movimento che era arrivato alle nazionali al 33% e che sul territorio aveva fatto sognare tanti cittadini i quali speravamo finalmente in una fine del decennale sistematico sistema politico italiano e specialmente siciliano – di fatto ha finito anch’essa con il manifestare la edulcorata e dissimulata trita realtà politica (e anche culturale) della nostra Penisola che, da un lato ufficialmente è paroliera, etica, deontologica, moralizzatrice, inclusiva, sociale, legale, corretta, devota, ecc. e per un altro verso dietro le quinte si dimostra spesso (troppo) inconcludente, pubblicana, iscariota, divagante, asociale, arrogante, sprezzante, mistificatrice, saltimbanca, lucciola e negoziante di concittadini o attivisti.
La percezione iniziale che si aveva dei Cinque Stelle, quale finalmente un movimento trasversale proveniente dal popolo produttivo, lavoratore, operoso e proprietario, è palesemente sfumata. È di tutta evidenza (salvo non potere o volere vedere) ormai un partito pressoché inesistenti nei territori e con un Capo nazionale e tanti gregari sparsi affascinatisi alle poltrone come tutti gli altri partiti che dicevano all’inizio di volere combattere. La sua esistenza si lega in modo lampante a quella del Pd, quest’ultimo a sua volta da anni alla ricerca (o forse pseudo tale) di una identità e unione, stante che è notoriamente composto da correnti e feudi di centro e sinistra. Il centrodestra – per adesso sempre più spostato a destra tanto più oggi con una premier da sempre della destra – unito da annoso clientelismo oggi più che mai costituzionalizzatosi, nonché da compromessi di coalizione, ovviamente gongola, tanto che nel frattempo si è ripreso e con gli interessi elettorali, anche le “terre” che prima erano state dei Cinque stelle e Pd.
Ma come si dice: di solito qualcuno è forte perché intanto gli altri sono scarsi. Vedremo tuttavia il tempo cosa ci dirà e se si invertono le parti.