Il 3 febbraio la storia vera e propria della “santuzza” che il regista sviluppa fra «reinterpretazione medievale ed attualità in chiave multimediale»
Con un cast straordinario di 100 artisti, il 3 febbraio prossimo, alle ore 17:30, al Teatro “Sangiorgi” di Catania, andrà in scena “Agata, Vergine e Martire” una sacra rappresentazione di Pino Pesce, docente di Materie Letterarie e critico teatrale che, negli ultimi anni si è rivolto al teatro come regista multimediale riscuotendo un grande successo. Il dramma religioso è stato prodotto dal Comitato ai Festeggiamenti a Sant’Agata, di cui è Presidente il dott. Riccardo Tomasello.
Il régisseur (come Pesce ama definirsi) ci dice che la sua sacra rappresentazione era stata concepita come spettacolo di piazza (nel caso specifico Piazza Università) per una precedente esperienza (ma solo di scrittura) di oltre vent’anni fa e per aver incastonato «il tempo della storia del dramma in una cornice con ai suoi estremi il poeta Mario Rapisardi, docente universitario nella Città etnea nella seconda metà dell’Ottocento, e l’Inno popolare a Sant’Agata.» La storia vera e propria, il regista la sviluppa fra «reinterpretazione medievale ed attualità in chiave multimediale.»
«La forza espressiva e suggestiva di un narratore – dichiara Pino Pesce – fila la storia e la leggenda che, in qualche tratto, viene interrotta da scene sulla vita di Agata: l’età infantile, l’adolescenza, la giovinezza, la quale s’incentra nella decisione della giovane di promettersi a Dio. Da qui la persecuzione cristiana dell’imperatore Decio rappresentato, a Catania, dal proconsole Quinziano, il quale non potendola fisicamente possedere condanna la Vergine al carcere prima e al martirio subito dopo. Quest’ultimo viene proposto dentro una visione ancestrale manicheistica contaminata da un’atmosfera goticomedievale.»
«Da catanese, – dice Verdiana Barbagallo – indossare le vesti di Agata, la nostra Santa Patrona, è un onore ed un’emozione grandissima. Sono entusiasta di accettare il ruolo; ho scavato sul testo ed analizzato il significato di ogni parola, di ogni virgola, fino a diventare un tutt’uno con esso. È già una responsabilità interpretare grandi personaggi, lo è ancor di più se si tratta di santi. Il mio lavoro mira per ciò a purificare la mia essenza ed a ricordare che prima di essere santa, Agata è stata una persona umana, dotata di carne e di spirito.
Agata è purezza, coraggio e sacrificio e, con la mia interpretazione, spero di poterle rendere giustizia. Insieme ai miei colleghi, amici attori, tra cui il maestro Pasquale Platania e Giuseppe Parisi, ed al regista ed autore Pino Pesce, stiamo lavorando con minuziosità ed impegno. Il testo è forte, incalzante e travolgente. La data scelta non è un caso: il 3 febbraio cade proprio al centro delle giornate che trasformano la nostra città in un grumo di passione. Il “Sangiorgi”, teatro che trasuda storia ed emozioni, sarà la nostra casa per l’imminente evento. Chi mi conosce lo sa: il mio corpo è uno strumento a servizio del mio grande amore, il teatro, per cui non mi resta che dirvi: vi aspetto!»
Questi gli artisti in scena: Verdiana Barbagallo (Agata), Giuseppe Parisi (Quinziano), Pasquale Platania (Narratore), Nino Spitaleri (Vecchio e Mario Rapisardi), Jakov Greebe (San Michele Arcangelo), Gabriele Ricca (Lucifero), Tania Marino (mamma di Agata), Laura Miano (danzatrice); e poi: Rasheed Bello, Luca Sinatra, Salvo Gambino, Pippo Ragonesi, Jonathan Barbagallo, Aurora Guglielmino, Giulia Blanciforti, Lorena Lattuca, Martina Trovato, Gabriela Contarino, Chiara Apa, Rossella Motta, Giulia Pagliaro, Federica Longo, Federica Longo, Maria Nicosia, Alessandra Di Mauro, Pia Lattuca, Paolo Messina, Rebeca Vacaroiu, Noemi Fiammingo, Agnese Platania, Alessia Arena, Alessia Putrino, Chiara Motta, Martina Zenta, Giordana Aiello, Andrea Guglielmino, Paolo Messina, Antonio Nicosia, Antonio Rosa, Cristiano Coco, Ginevra Ferlito.
L’azione scenica verrà musicalmente raccordata dal noto ed eccellente Coro Lirico Siciliano, diretto da Francesco Costa, e dalla Schola cantorum della Scuola Media “Q. MAjorana”, diretta da Norma Viscusi; coreograficamente guidata da Alfio Barbagallo. Gli abiti sono stati allestiti da Liliana Nigro. Il trucco e parrucco saranno invece curati dall’Educational Center di Motta Sant’Anastasia. Presenterà la pièce Lella Battiato Majorana. I Tecnici sono del Teatro Massimo Bellini di Catania; il service audio e gli effetti speciali della Ditta De Luca; Il servizio d’ordine dell’Istituto Statale Alberghiero “K. Wojtyla” di Catania.