Gli scontri ieri pomeriggio tra le Forze dell’Ordine e i manifestanti. Sequestrati caschi, bastoni in legno e lo striscione utilizzato nella protesta
Due persone sono state fermate dalla Digos di Catania per gli scontri avvenuti ieri nei pressi della Villa Bellini del capoluogo, nella quale si è volta la Festa Nazionale dell’Unità, chiusa dal Premier e Segretario Pd Matteo Renzi. Proprio il Presidente del Consiglio è stato oggetto di una dura contestazione sfociata negli scontri fra manifestanti e Forze dell’Ordine. Un corteo si è snodato lungo via Umberto con la Polizia che ha dovuto mettere in atto le azioni di contenimento per impedire il superamento della zona “rossa” da parte dei contestatori.
Stamattina, presso la Sala Riunioni della Questura, il Questore di Catania Marcello Cardona ha incontrato la stampa per illustrare i risultati dei servizi di ordine pubblico in occasione della Festa dell’Unità.
Di seguito il Comunicati diramato stamani dalla Questura di Catania al termine della Festa dell’Unità:
Con l’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri, ha avuto termine l’edizione catanese della festa de l’Unità un’importante manifestazione che, al di là di ogni considerazione, ha costituito per gli uomini delle Forze dell’Ordine un grosso impegno sia in termini di impiego di personale, sia per la gravosa responsabilità di dover garantire la sicurezza di quanti hanno preso parte, anche da meri spettatori o da semplici frequentatori della Villa Bellini, alla manifestazione.
Il giardino catanese delle passeggiate domenicali è diventato luogo di straordinario concentramento di persone e, com’è ovvio in questi tempi, per chi ha il dovere di vigilare sull’incolumità delle persone si è – di fatto – trasformato in obiettivo sensibile: un termine tecnico che, per gli addetti ai lavori, significa che si tratta di un’area da difendere da eventuali, possibili azioni violente, in primis quelle di natura terroristica.
Dopo le stragi di Parigi e di Nizza, infatti, nessuna ipotesi può essere considerata irrealistica e nessun luogo può essere considerato “a rischio zero”: nessun divieto d’accesso, quindi, ma uno scrupoloso controllo di zaini e borse per garantire la serenità di quanti hanno fatto ingresso alla Villa Bellini tanto per degustare i prodotti degli stand gastronomici, quanto per partecipare alla manifestazione politica o, più semplicemente, per sfuggire alla calura estiva.
Sono, così, scesi in campo gli uomini dei “Reparti Inquadrati” di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza che sono stati collaborati da pattuglie della Polizia Municipale e dell’Esercito: un apparato articolato e snello al tempo stesso, teso ad assicurare, oltre che la sicurezza, anche la libertà di manifestazione da parte di chi ha inteso manifestare in modo civile e non violento il proprio dissenso. Infatti, che si sia trattato di cortei o di estemporanee manifestazioni di protesta, la direzione dei servizi di ordine pubblico, garantita dai funzionari della Questura, è stata chiamata a garantire i delicati equilibri tra i diritti delle parti, nella continua ricerca della migliore tutela della libertà di pensiero e di espressione.
E l’apparato di sicurezza ha consentito di mettere immediatamente fine all’azione violenta di un piccolo gruppo di violenti che, mescolandosi alle persone che formavano il civilissimo e ordinatissimo corteo che ha sfilato per la via Umberto il pomeriggio di domenica 11 settembre, è sceso in campo munito di mazze, bottiglie di vetro e bastoni, indossando pure una tenuta “in nero” in stile black block, col chiaro intento di mettere in atto azioni di guerriglia: sono stati isolati e due di essi, appartenenti ai centri sociali catanesi, sono stati bloccati e denunciati dalla Digos.
La Questura di Catania, oltre al coordinamento della complessa macchina della sicurezza, ha messo in campo le Squadre degli Artificieri, dei Cinofili, della Polizia Scientifica e del Reparto a Cavallo; in forma discreta e occasionale è stata la presenza dei Tiratori Scelti della Polizia di Frontiera di Catania.
La situazione dell’ordine pubblico e della sicurezza è stata seguita in ogni istante dal Questore Marcello Cardona che, attraverso apposite ordinanze, ha fornito precise indicazioni per lo svolgimento del servizio.
In tutto ciò, ovviamente, non è stata tralasciata la sicurezza della città: in alcun modo, infatti, la manifestazione della Villa Bellini avrebbe dovuto inficiare lo standard di sicurezza dell’intera area urbana. E così è stato, anzi, le attività “su strada” sono state intensificate e, nel periodo dal 28 agosto all’11 settembre, sono stati controllati ben 34 esercizi commerciali, sono state arrestate 61 persone e 96 sono quelle denunciate a “piede libero”, sono stati sequestrati 4 ordigni esplosivi e miccia a lenta combustione, 1 fucile, 5 pistole, due “penne-pistola” e sono state effettuate diverse operazioni antidroga che hanno portato al sequestro di 48,628 kg. di marijuana, 38 gr. di cocaina e 31 di hashish; nel medesimo periodo, inoltre, sono state controllate 29.100 persone, elevate 507 contravvenzioni al C.d.S. a fronte di 3.743 veicoli controllati; 830 le pattuglie scese in campo per la prevenzione e la repressione dei reati, con una media giornaliera di 56 equipaggi.
Infine, i servizi di l’ordine pubblico, non attinenti alla manifestazione tenutasi alla Villa Bellini, che sono stati ugualmente “attenzionati” e che, nel periodo in esame, sono stati ben 96.
Numeri, quelli testé esposti, che testimoniano la grande attenzione della Questura per la quotidiana sicurezza dei cittadini e, ancora una volta, il massimo impegno che tutti gli uomini della Polizia di Stato hanno messo nel compimento del loro lavoro al servizio dei catanesi.
Il Capo della Polizia si è complimentato, attraverso il Questore di Catania, per la attività svolta da tutte le Forze dell’ordine impegnate a Catania nella giornata di ieri e nei 15 giorni durante i quali si e svolta la festa Nazionale de l’Unità.