Arrestati per usura e tentata estorsione due donne e due uomini appartenenti al clan mafioso Cappello-Bonaccorsi
“Black tie” è il nome dell’operazione condotta dalla Squadra Mobile – Sezione Reati contro la Persona della Polizia di Stato che, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, stamani all’alba ha portato all’arresto di 2 donne e 2 uomini ritenuti responsabili, a vario titolo, di usura e tentata estorsione, con le aggravanti di avere commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione e della condizione di assoggettamento e di omertà derivanti dall’appartenenza all’associazione mafiosa Cappello-Bonaccorsi e di avere commesso il reato in danno di soggetti che versavano in stato di bisogno.
In manette Concetta Salici (classe 1954), Giovanni Salici (classe 1964), Gaetano Bellia (classe 1982) ed Emanuela Valentina Aquilino (classe 1987).
La misura cautelare giunge come esito di indagini tecniche, avviate nell’ottobre del 2015, nei confronti dei fratelli Gaetano ed Attilio Bellia, noti esponenti del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi, entrambi tratti in arresto il 24 novembre 2015 nell’ambito della nota operazione “Revenge 5”. In quella sede, era emerso un giro vorticoso di denaro tra questi ultimi e la madre Concetta Salici, avvalorato dal rinvenimento, durante una perquisizione domiciliare, di numerosi assegni post-datati privi dei beneficiari e di alcuni titoli cambiari.
Le indagini facevano emergere un vasto giro di prestiti ad usura, gestito dalla Salici, la quale, avvalendosi delle intimidazioni esercitate sulle vittime dai figli e del loro carisma delinquenziale, coordinava l’attività illecita, con la collaborazione del figlio, Gaetano Bellia, della convivente di quest’ultimo, Emanuela Valentina Auilino, nonché del fratello Giovanni Salici. E’ stato appurato come il gruppo criminale in questione fosse dedito all’attività usuraia nei confronti di numerose vittime che a causa dello stato di bisogno in cui versavano erano costrette a rivolgersi alla Salici per ottenere somme di denaro, quantificabili in alcune migliaia di euro pro-capite, da restituire con interessi sino al 30% mensile.
Nel corso delle indagini, inoltre, sono state indagate 7 persone per favoreggiamento personale per aver aiutato il gruppo criminale ad eludere le investigazioni dell’Autorità. Nel corso delle perquisizioni eseguite a corollario dell’esecuzione della misura restrittiva, all’interno dell’abitazione di Concetta Salici sono stati rinvenuti e sequestrati un foglio manoscritto in cui erano annotate cifre e nominativi. Inoltre, la donna aveva indosso due assegni indicanti l’importo, la firma del traente ma non l’indicazione del beneficiario, anch’essi sequestrati. Espletate le formalità di rito, i 4 arrestati sono stati condotti presso le case circondariali di Catania – “Bicocca” e piazza Lanza.