Il caso del presidente di Confindustria di Catania, Angelo Di Martino, titolare di una decennale azienda, era indirettamente venuto fuori con l’operazione “Doppio petto” (di cui ci siamo occupati con un precedente articolo) poiché, come riportato dalla Stampa, avrebbe pagato il “pizzo” al clan senza denunciare l’estorsione. L’Operazione è stata eseguita dalla Squadra Mobile etnea, da quelli dell’omologo organo investigativo di Messina, equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine della Sicilia Orientale, inviati a supporto dalla Direzione Centrale Anticrimine, nonché personale di altre articolazioni della locale Questura ed unità specializzate di Polizia Scientifica. Il coordinamento è stato dei Pm Assunta Musella, Fabio Saponara e dall’aggiunto Ignazio Fonzo della Procura etnea. I reati contestati sono stati: detenzione e porto di armi comuni da sparo, estorsione aggravata dal metodo mafioso, usura, trasferimento fraudolento di valori, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante dell’essere l’associazione armata, nonché di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il Giudice per le indagini preliminari, tuttavia, non ha contestato quello di associazione mafiosa anche se richiesto della Procura. 18 le persone arrestate per le quali il Gip ha disposto, per 14 indagati, l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere e per i 4 restanti, quella degli arresti domiciliari. Nelle indagini della predetta inchiesta era emerso che i clan stessero continuando a riscuotere un’estorsione periodica a noti imprenditori catanesi, operanti nel settore dei trasporti e della logistica. Secondo quanto riportato dalla Stampa, sarebbero stati gli stessi fratelli Di Martino, Filippo e Angelo (quest’ultimo da pochi mesi presidente di Confindustria Catania), sentiti dalla Polizia ad ammettere che l’azienda era sottoposta a estorsione iniziata con una richiesta di denaro destinato al sostentamento delle famiglie dei detenuti: il gruppo imprenditoriale dei due fratelli avrebbe pagato regolarmente il pizzo da 20 anni. Ora sono arrivate le dimissioni del presidente di Confindustria Catania, Angelo Di Martino.
“Nel corso della riunione – si legge in una nota dell’associazione degli industriali di Catania – il presidente, dopo avere espresso la propria estraneità ai fatti, così come riportati sulla stampa, riservandosi di agire per le vie legali, ha deciso, sentito il Consiglio di presidenza, di rimettere il mandato e di rassegnare quindi le proprie dimissioni, ciò al fine di preservare l’immagine dell’associazione evitando così qualsiasi ulteriore speculazione“.