Avendo ieri sera condiviso il mio articolo su una pagina Fb, una lettrice ha scritto un significativo commento: “Io continuo a non capire. Come si fa? Come si può? Posso capire chi guarda alla poltrona più comoda perché non ha né arte né parte, ma persone come queste, con una storia ben precisa alle spalle…”.
Ho ritenuto, come faccio di solito rispondendo ai lettori, ovviamente secondo la mia soggettiva riflessione, di dare una mia considerazione, ma senza scendere come sempre nel personale che non mi appassiona e, peraltro, ritengo quest’ultimo aspetto troppo più complesso e quindi per addetti nello studio della psiche degli esseri umani.
il mio soggettivo commento alla gentile lettrice:
Qualche giorno addietro, CONFRONTANDOMI con altra persona sulle assurdità e annosi (spesso ragionevolmente inquietanti) “teatrini” della politica, sono giunto a pensare, RIPERCORRENDO anche solo le (anche mie) cantonate di questi ultimi anni, che un po’ tutti si commette l’errore di ritenere – poiché così ci insegna la nostra (a mio avviso) ormai stantia seppure rispettabilissima cultura italiana – che possa esserci dietro ogni persona un fine, un programma, un progetto, una idea, ecc.
INVECE molto spesso c’è ben poco o persino niente, MENTRE in genere sono le coincidenze della vita a muoverci (o smuoverci): positive o negative, i precedenti e presenti dell’ambiente e della famiglia, le delusioni o le soddisfazioni, ecc. e oggi la scienza moderna aggiunge in parte l’eredità genetica.
INSOMMA, a cominciare (valido per uomini, donne e altro) dai blasonati, politici, istituzionali, burocrati, emeriti, luminari, esperti, professionisti, intellettuali, personaggi, ma anche conoscenti, amici, compagni, ecc. molto spesso, anche a fronte di lauree e master, oppure cosiddetta esperienza e aspetto oppure tono, o anche grande (solo) memoria, dietro può non esserci quasi nulla, solo casualità, improvvisazioni, iper o ipo attenzione, ma anche dissimulazioni e simulazioni, anacronismo, vaneggiamenti, contraddizioni, superficialità, vanità, cinismo, egocentrismo, SE NON ANCHE e molto spesso più difficile da percepire: dissonanza cognitiva, bi-pensiero, falsità neanche tanto consapevole, ovverosia detto più semplicisticamente: tanti “dottor Jekyll e del signor Hyde”.
E SENZA VOLERE sollevare suscettibilità e nel rispetto di ogni credenza, aggiungo che la scienza moderna ci dice anche, che prima di tutto siamo dei primati, seppure fantasticamente intelligenti, creatori, elaboratori, capaci di immaginare all’infinito: tra l’altro con un corpo bipede, eretto con arti e mani specialmente il pollice, adatto a tutto ciò. Siamo esseri, che si sappia, mai esistiti in miliardi di anni sulla Terra.
Sicché, forse, DOVREMMO ripartire da questo dato per capirci reciprocamente meglio.
Certo, per noi adulti sarebbe difficile farlo, soprattutto RICOMPRENDERCI e specialmente cambiare, essendosi ormai il nostro cervello strutturato con la fine dell’adolescenza (25 anni circa secondo le recenti teorie scientifiche).
Tuttavia se facessimo UNO SFORZO noi adulti, chiaramente a partire dai “Piani alti” dando questi ultimi l’esempio e la direttiva per la restante società (ma figurarsi), forse le nuove generazioni avrebbero almeno una speranza di essere migliori di noi.
Però, per correttezza, devo dire che non sono così fiducioso che noi adulti SAREMMO CAPACI di fare almeno questo.
Infatti, di tutta evidenza non ci riusciamo se non facendo unicamente I PAROLIERI, intanto che, in modo lampante, ancora dopo millenni di cosiddetta civiltà, siamo rimasti per metà “scimmie” (senza offesa verso i nostri cugini antropomorfi) e addirittura per mistificarlo ci sentiamo in tutto il mondo non solo figli, ma finanche parecchi, inviati sulla Terra da un qualche creatore e con una missione.
La nostra mente si nota anche da questo che è ancora ALL’INIZIO della sua fase evolutiva. Non riesce a capire chi sia, da dove viene e dove stia andando.
D’altronde, sempre la scienza moderna ci dice (ormai dal secolo scorso) che la nostra specie c’è DA POCHI SECONDI se paragonata ai circa 550 milioni di anni in cui si è sviluppata la vita complessa sul nostro pianeta.
Insomma, siamo in un certo senso ancora COME DEI COME BAMBINI seppure ci crediamo già grandi.
In siciliano diciamo: OMINICCHI.
Ecco, FORSE QUI UNA RISPOSTA ALLA LETTRICE: dovremmo iniziare noi cittadini a vedere in modo più, come dire, naturale, i nostri politici (e tutti gli altri compresi noi stessi), senza troppa esaltazione, altrimenti continueremo a prendere sonori abbagli.
CERTO, anche delle regole (norme e interpretazioni) certe, in una cosiddetta società civile, democratica e repubblicana, sarebbero indispensabili e per tutti, nessuno indenne. Ma figurarsi in questa Nazione (fino a che dura).
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