Fai, Flai e Uila: «Politica incapace ad intervenire con tempestività e progettualità per il rilancio di un comparto strategico»
Tutti i lavoratori del Consorzio di Bonifica 9 Catania hanno aderito allo sciopero indetto per oggi da Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil di Catania. I dipendenti hanno protestato con un sit in in Prefettura in via Etnea e un presidio nel cantiere di Sferro, che per l’occasione è stato totalmente svuotato. Un presidio è rimasto attivo per molte ore nel Ponte Barca.
Con un documento unitario le segreterie regionali hanno annunciato una nuova giornata di protesta per il 21 giugno, e nell’attesa si terranno assemblee nei vari consorzi siciliani.
L’assessore regionale Cracolici, infatti, incontrerà gli esponenti delle sigle sindacali solo il prossimo 15 giugno. Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil si ritengono insoddisfatte e per questo hanno deciso di continuare la protesta.
Nel documento con cui hanno aderito allo sciopero le segreterie provinciali esprimono “forti preoccupazioni per la grave ed insostenibile crisi economica in cui versano i Consorzi di Bonifica della Sicilia. Si constata l’incapacità della politica ad intervenire con tempestività e progettualità seria per il rilancio di un comparto strategico che possa continuare ad offrire i servizi dovuti all’agricoltura siciliana, sempre più in sofferenza”. Ad oggi nessuno dei cinque assessori all’Agricoltura nominati dal governatore Crocetta ha dato seguito alla riforma del comparto attraverso i decreti attuativi.
“Eppure le segreterie regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil hanno presentato alcune proposte al governo siciliano, l’ultima datata 20 maggio 2016, – aggiungono in una nota le segreterie provinciali – tra le quali l’abrogazione dell’articolo 47 della legge 9/2015 che ha tagliato i fondi destinati al personale della legge regionale. 49/81, con il conseguente aggravio dei ruoli di contribuenza per gli agricoltori; l’impegno ad iniziare una progettualità a difesa del territorio regionale dal rischio idrogeologico con l’utilizzo dei lavoratori delle Garanzie occupazionali oltre il limite previsto; il pagamento degli stipendi arretrati, la soluzione per i lavoratori stagionali ad oggi mai affrontata che riguarda la stabilizzazione. Se a tutto questo si aggiunge la totale chiusura dello SNEBI (Sindacato Nazionale Enti Bonifica Italiani) in merito al rinnovo del contratto nazionale di categoria fermo al 2012, ci si ritrova stritolati tra il vuoto della politica regionale e la caparbia quanto arrogante azione dei datori di lavoro”.