Il tribunale ha accolto la richiesta di una impresa che contesta l’imposizione delle tariffe omnicomprensive
Stop dal Tar di Palermo all’assessorato della Salute della Regione Siciliana (retto da Baldo Gucciardi, nella foto in alto) che con un decreto pubblicato il 29 novembre 2016 (d.a. 2345/2016) imponeva agli enti un proprio prezzo nella formazione per la rianimazione cardiopolmonare e all’abilitazione per l’impiego del defibrillatore semiautomatico esterno.
Il Tribunale amministrativo regionale ha, infatti, accolto la richiesta di sospensiva proposta dall’impresa “Tecnici del Soccorso” nei confronti di un punto del decreto, reso, privo di ogni effetto di applicazione ed in particolare il passaggio in cui si prevede che “Le Centrali Operative e gli altri enti debbano uniformarsi alla tariffa omnicomprensiva di 60,00 euro per personale laico, di 40,00 per sanitari (medici, infermieri, soccorritori)”.
«Il Tribunale amministrativo, accogliendo le censure mosse con il ricorso da noi presentato – spiegano i legali Giorgia Motta e Francesco Guarnaccia del foro di Catania che hanno assistito la ditta Tecnici del Soccorso innanzi al Tar di Palermo – ha infatti ritenuto che questa regolamentazione non sia conforme alle norme in materia di concorrenza che vanno applicate anche al mercato della formazione, come confermato anche dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con i pareri “AS1254” e “AS125”, resi dall’Autorità su analoghe disposizioni emanate dalla Regione Piemonte».
Il garante si era già espresso per la Regione Piemonte, la quale aveva prodotto alcuni mesi fa un decreto analogo a quello della Regione Siciliana contenente, addirittura, gli stessi prezzi imposti in Sicilia. Il Tribunale ha ritenuto che le linee guida allegate al decreto, introducesse una inammissibile tariffa fissa e vincolante cui gli enti accreditati si sarebbero dovuti uniformare ai fini dell’erogazione della formazione per l’utilizzo dei Defibrillatori Semiautomatici Esterni.
«Attraverso il nostro ricorso – spiega il titolare Marco Antonio Palmigiano di “Tecnici del Soccorso” che da un anno è un importante Training Center per la didattica American Heart Association – non abbiamo voluto penalizzare nessuno ma anzi abbiamo voluto garantire che in Sicilia venisse erogata a tutti una formazione di qualità. Abbiamo chiesto a diversi enti, che come noi operano da anni nell’ambito della formazione alla rianimazione cardiopolmonare di base ed avanzata, di cavalcare in maniera comune questa battaglia, ma nessuno ha creduto in questa possibile vittoria, preferendo restare a guardare. Sento spesso i politici affermare che noi giovani viviamo nella speranza di un posto fisso, ma mi ritrovo a dover constatare che gli stessi politici non ci permettono di fare impresa, anche attraverso dei decreti come quello da noi impugnato. Imporre dei prezzi stracciati come quelli proposti dall’Assessorato alla Salute significava non solo l’abbassamento della qualità dei servizi offerti, ma anche una conseguente difficoltà di gestione della stessa azienda che si trova ancora oggi in una fase di start up».
Una sospensiva che comunque non fermerà l’iter di regolamentazione giustamente voluto dalla Regione Siciliana che passa attraverso una procedura di accreditamento degli enti che possiedono i requisiti per erogare una corretta formazione alle importantissime manovre di rianimazione cardiopolmonare, ma che consentirà agli stessi di potersi muovere sul mercato di riferimento programmando la propria attività economica senza vincoli tariffari, non precludendo la qualità dei servizi offerti che in questo settore passa indubbiamente anche attraverso una possibilità di investimento nell’innovazione tecnologica.
Oltre a quanto deliberato nella sospensiva, il ricorso presentato al Tar prevedeva anche l’impugnazione di ulteriori punti delle linee guida che rimangono al momento vigenti in quanto la sospensiva ha riguardato il solo punto sulla tariffa omnicomprensiva.
Gli altri punti contestati riguardano il versamento della quota di 10 euro a discente alle centrali operative del servizio 118 e la possibilità di corsi in favore di enti pubblici che rimane in capo solamente al 118, che assume anche un ruolo di soggetto controllore nei riguardi degli enti che intendono svolgere attività di formazione per l’utilizzo dei D.A.E. Questi punti verranno, comunque, analizzati dallo stesso Tar nell’udienza pubblica già fissata nella stessa ordinanza cautelare per il mese di aprile 2018.
«Tutto questo si sarebbe sicuramente potuto evitare – conclude Marco Palmigiano – se solo l’assessore regionale Baldo Gucciardi avesse mantenuto la promessa che ci aveva fatto in un incontro a Trapani tenutosi la scorsa estate tra lui, la nostra azienda e i vertici europei dell’American Heart Association. Da quell’incontro informale scaturì la promessa dell’istituzione di un incontro programmatico operativo in presenza dei tecnici dell’assessorato, attraverso il quale si sarebbe potuto costruire un documento condiviso insieme alle principali sigle operanti nel settore, che di fatto non è mai avvenuto».