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Home » Cronaca » Double track: l’asse della droga Catania-Calabria-Palermo

Double track: l’asse della droga Catania-Calabria-Palermo

redazione Di redazione
5 Ottobre 2017
in Cronaca, Provincia
Tempo di lettura:4 mins read
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Double track: l’asse della droga Catania-Calabria-Palermo
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L’organizzazione, vicina al clan Cappello Bonaccorsi, sequestrava i rivenditori che non pagavano le partite di droga

Una vasta operazione antidroga, denominata “Double track”, condotta dalla Squadra mobile di Catania, in collaborazione con le mobili di Palermo, Messina e Cosenza, è scattata all’alba di oggi contro diverse organizzazioni criminali dedite all’attività di narcotraffico, operanti in diversi quartieri di Catania e nei comuni della provincia. Ventitré i provvedimenti emessi nei confronti di soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana e detenzione ai fini di spaccio delle stesse sostanze, con l’aggravante, per alcuni, di avere commesso i reati con metodo mafioso per agevolare le attività del clan Cappello Bonaccorsi. Le organizzazioni sarebbero collegate con le ‘ndrine calabresi e con gruppi di Siracusa e Palermo. Due persone sono attualmente ricercate.
L’ordinanza cautelare, emessa in data 23 settembre dal Gip del Tribunale di Catania è stata notificata dagli agenti su delega della Procura Distrettuale della Repubblica.

In manette:
1. Simone Guglielmino (24 anni), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
2. Antonino Ivano Santangelo (28 anni), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
3 Domenico Cristian Santonocito (29 anni), pregiudicato;
4. Nunzio Davide Scrivano (31 anni), pregiudicato;
5. Giuseppe Treccarichi Scauzzo (52 anni), pregiudicato;
6. Francesco Pellegriti (58 anni), pregiudicato;
7. Consolato Salvatore Coppola (49 anni), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
8. Pietro Privitera (39 anni), pregiudicato, in atto sottoposto alla misura alternativa alla detenzione dell’affidamento in prova ai servizi sociali, tratto in arresto a Messina;
9. Francesco Troina (46 anni), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
10. Giuseppe Cacciola (31 anni), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
11. Gregorio Cacciola (59 anni), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
12. Giosafatte Giuseppe Elia (43 anni), inteso “Pinu Elia” pregiudicato, già detenuto per altra causa;
13. Pasquale Francavilla (42 anni), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
14. Marco Perna (43 anni), pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa, tratto in arresto a Cosenza;
15. Filippo Beninato (27 anni), pregiudicato;
16. Daniele Mirco Pucci (33 anni), pregiudicato, tratto in arresto a Cosenza;
17. Mattea Barbera (44 anni), pregiudicata, per la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari;
18. Ramona Santa Boncaldo (26 anni), pregiudicata, per la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari;
19. Gabriele Lo Pinto (34 anni), pregiudicato, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari, tratto in arresto a Palermo;
20. Rocco Tutone (39 anni), pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari, tratto in arresto a Palermo;
21. Manuel D’Antoni (19 anni), pregiudicato, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari, tratto in arresto a Palermo;
22. Fabio Comito (38 anni), pregiudicato, già detenuto per altra causa, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari, tratto in arresto a Palermo;
23. Onofrio Lo Nigro (44 anni), pregiudicato, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari, tratto in arresto a Palermo.

GLI ARRESTATI

La misura cautelare accoglie gli esiti di indagini di tipo tecnico, coordinate dalla D.D.A. e condotte dalla Squadra Mobile – Sezione Antidroga nell’arco temporale ottobre 2014 – aprile 2016, corroborate da attività di polizia giudiziaria di tipo tradizionale e, successivamente, da dichiarazioni di collaboratori di giustizia, dalle quali è emersa l’esistenza di distinte organizzazioni. Tra tutte emergeva il gruppo criminale capeggiato da Sebastiano Sardo, inteso “Iano occhiolino” in atto collaboratore di giustizia, affiliato all’organizzazione mafiosa Cappello-Bonaccorsi.
Il gruppo, di cui facevano parte Guglielmino, Santangelo, Scrivano, Troina, Beninato e Treccarichi Scauzzo, operante sotto l’egida del clan Cappello Bonaccorsi, si distingueva per la sua articolata organizzazione, essendo in grado di gestire vendite e acquisti di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, rifornendosi da esponenti di spicco della criminalità organizzata calabrese, in particolare quella operativa nella piana di Gioia Tauro (RC), ed in particolare da Cacciola Giuseppe e Cacciola Gregorio, e poi rivendendo a soggetti operanti in questo capoluogo nonché nelle città di Palermo e Siracusa.

Nel corso delle indagini emergeva un significativo contributo fornito al gruppo criminale da parte di due donne, Ramona Santa Boncaldo e la madre Mattea Barbera, addette non solo a ricevere e custodire lo stupefacente, ma anche a confezionarlo per la successiva commercializzazione. Il gruppo di soggetti palermitani che acquistavano consistenti quantitativi di stupefacente era composto da Manuel D’antoni, Fabio Comito, Gabriele Lo Pinto, Onofrio Lo Nigro e Rocco Tutone.
Le modalità operative del gruppo capeggiato da Sardo e dai suoi accoliti si caratterizzavano per la particolare efferatezza, consistita anche nel “sequestrare” gli acquirenti che non pagavano immediatamente le partite di droga.  Il 26 marzo 2015 il gruppo catanese aveva privato della libertà personale Manuel D’antoni, il quale veniva prelevato a Palermo e costretto a seguirli a Catania e qui trattenuto fin quando non veniva versata la somma di 16.000 euro, a titolo di parziale pagamento della vendita di una partita di stupefacente del tipo cocaina.

Particolarmente significativo risultava un sms inviato da Nunzio Davide Scrivano ad un palermitano: “Ciao Piero sono Davide porta 16 mila euro a Ct e in più il cognato di Gabriele e ti vieni a prendere a Manuele”.
In altra circostanza, gli indagati sottraevano un cane come ritorsione nei confronti di Cacciola che non aveva restituito una somma di denaro per una partita di stupefacente. Nel prosieguo delle indagini, emergeva un ulteriore canale di approvvigionamento di stupefacenti sull’asse Calabria Catania, con stupefacente fatto giungere anche dall’estero.
I servizi di intercettazione condotti dagli Agenti dell’Antidroga facevano rilevare consolidati collegamenti del gruppo catanese con altri soggetti calabresi dediti al narcotraffico (cocaina e hashish) tra cui spiccavano il reggino Giosafatte Giuseppe Elia, inteso “Pinu Elia” ed i cosentini Marco Perna, Daniele Mirco Pucci e Pasquale Francavilla.

In particolare, nel corso delle indagini, emergeva che Elia riforniva di stupefacenti Coppola, il quale, per l’approvvigionamento ed il successivo trasporto in terra siciliana, si avvaleva di Pellegriti, autista di mezzi pesanti.
Nel corso dell’attività di indagine, a riscontro dell’illecito traffico, venivano effettuati arresti e sequestri di stupefacenti. Gli arrestati sono stati rinchiusi nelle case circondariali di Catania Bicocca e Catania Piazza Lanza, Palermo e Cosenza. Alla fase esecutiva hanno partecipato equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale e personale delle Squadre Mobili di Palermo, Messina e Cosenza.

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Tags: antidrogabonaccorsiCalabriacappelloCataniaDouble trackin evidenzaoperazionepalermoPolizia
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